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ANNO 2023
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15 Castelli in Italia che ti consigliamo per la tua prossima gita |
Da viaggiando-italia.it del 27 dicembre 2023 |
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Castelli in Toscana tra Lunigiana e Alpi Apuane - Dove Viaggi - Corriere |
Da viaggi.corriere.it del 23 dicembre 2023 |
Castelli che da secoli vegliano sulle valli della Lunigiana, Garfagnana e delle Alpi Apuane. Dove dominano una natura selvaggia, protetta da parchi e riserve, borghi ancora intatti e una cucina autentica. E la tutela del territorio è da sempre uno stile di vita. |
Mugello che scompare. I resti di antiche fortificazioni, rocche, castelli - Il Filo |
Da ilfilo.it del 23 dicembre 2023 |
Mugello che scompare. I resti di antiche fortificazioni, rocche, castelli |
Made in Zurich: dalla città fortificata al Hiltl - Ticinonline |
Da tio.ch del 22 dicembre 2023 |
Reportage alla scoperta della città sulla Limmat |
Alla scoperta delle torri, imponenti custodi della storia delle Città regie - LinkOristano.it |
Da linkoristano.it del 22 dicembre 2023 |
Un affascinante viaggio a Oristano, Cagliari e Alghero |
Castello di Fumone, una gemma medievale nel cuore del Lazio - Viaggiando Italia |
Da viaggiando-italia.it del 21 dicembre 2023 |
Fortezze mediceo-lorenesi, il Fronte di Attacco di terra - Elbapress |
Da elbapress.it del 21 dicembre 2023 |
La nostra storia |
NASCE IL PARCO DELLE MURA SAN BENEDETTO: CI SARANNO ANCHE 250 POSTI ... |
Da telenordest.it del 21 dicembre 2023 |
In Friuli Venezia Giulia c'è un antichissimo borgo trecentesco: le sue fortificazioni oggi lo ... |
Da paesionline.it del 20 dicembre 2023 |
Venzone, il borgo fortificato trecentesco in Friuli Venezia Giulia, un gioiello storico e architettonico unico nella regione |
Mura di Ravenna, 100mila euro per valorizzare il percorso del Torrione - Ravenna&Dintorni .. |
Da ravennaedintorni.it del 20 dicembre 2023 |
Nel tratto dal Torrione a piazza Baracca |
Il Castello di Monopoli e il mistero dell'insistente suono di tamburo - Puglia Planet |
Da pugliaplanet.com del 20 dicembre 2023 |
I 10 castelli più belli d'Europa da vedere in inverno |
Da siviaggia.it del 20 dicembre 2023 |
In arrivo fondi ministeriali per il restauro della Polveriera Veneziana di Forte San Felice |
Da lapiazzaweb.it di dicembre 2023 |
Il finanziamento per l’intervento di recupero sarà scandito in tre tranches: 372.198,94 euro per il 2023; 186.099,47 euro per il 2024 e 186.099,47 euro per il 2025 |
Alghero, i tesori e i segreti della città catalana - Oristano Noi |
Da oristanonoi.it di dicembre 2023 |
Viaggio nella storia, tra passato e presente |
Antiche mura. Completati i lavori per l'illuminazione |
Da lanazione.it di dicembre 2023 |
L'installazione di 40 corpi illuminanti a Lastra a Signa è stata completata, valorizzando ulteriormente il giardino interno. Il restauro della cinta muraria risalente al 1400 è stato finanziato da Fondazione Cr Firenze, Regione Toscana e Comune. |
In arrivo fondi ministeriali per il restauro della Polveriera Veneziana di Forte San Felice |
Da lapiazzaweb.it di dicembre 2023 |
Il finanziamento per l’intervento di recupero sarà scandito in tre tranches: 372.198,94 euro per il 2023; 186.099,47 euro per il 2024 e 186.099,47 euro per il 2025 In arrivo fondi ministeriali per il restauro della Polveriera Veneziana di Forte San Felice |
Fortezze lucchesi. La città si svela con “Historica“ |
Da lanazione.it del 12 dicembre 2023 |
Focus sul sistema difensivo tra il XVI e XVIII secolo. Venerdì alle 17 alla Casermetta di San Martino. Si parte venerdì alle 17, alla Casermetta di San Martino, con il primo incontro organizzato dall’associazione culturale Historica Lucense. La conferenza è aperta al pubblico e avrà come tema il “Sistema difensivo lucchese tra il XVI e il XVIII secolo”. Apriranno i lavori i saluti del presidente dell’associazione “Offizio sopra le fortificazioni”, Marco Brancoli Pantera, e il delegato provinciale del comitato dei Gruppi Storici della Regione Toscana, Rosella Simoncelli. Il seminario è articolato in due parti. La prima, a cura del presidente dell’associazione Historica Lucense, Mario Parensi, condurrà il pubblico alla scoperta del cosiddetto “Occhio di Lucca”. "Si può definire come un vero sistema di comunicazione ottica dell’antica repubblica lucchese –spiega Parensi –, si tratta infatti di un apparato basato su di una rete di torri da segnalazione sparse sul territorio e che è riportato su documenti del XVI e XVII secolo". Nella seconda parte, Carla Sodini, professoressa di Storia militare presso l’Università di Firenze, presenterà un raro manoscritto del 1774 conservato nella Biblioteca di Stato di Lucca. In questo testo un bombardiere lucchese, Valente Lavagna, ha riportato tutto ciò che riguardava la professione dell’artiglieria. "Il manoscritto - afferma Sodini - fu probabilmente redatto a scopo didattico per la scuola dei bombardieri di Lucca. È un’importante testimonianza della vivacità culturale, in ambito militare e difensivo, dello stato lucchese e si affianca a numerose altre opere che proprio nella piccola città-stato hanno visto i natali". "L’iniziativa di venerdì - conclude Parensi - apre un la nuova stagione di eventi e incontri a cura dell’Historia Lucense che porterà nel 2024 alla celebrazione del cinquecentesimo anniversario dell’istituzione della prima squadra di bombardieri lucchesi avvenuta con una riforma del Consiglio Generale di Lucca il 17 giugno 1524". |
I BORGHI FORTIFICATI PIÙ BELLI D’ITALIA |
Da nanopress.it del 12 dicembre 2023 |
Di Manuiela Blonna Vigoleno Sono luoghi bellissimi e suggestivi, da visitare proprio in questo periodo. Sono i borghi fortificati più belli d’Italia. In Italia ne abbiamo diversi di bellissimi, tanto da essere spesso annoverati nella lista dei più belli o dei più autentici d’Italia. Parliamo dei Borghi. Come termine andiamo ad indicare un piccolo centro abitato sia per dimensioni che per importanza. In passato però sembra che questa parola indicasse un qualcosa come un luogo fortificato. Perché appunto spesso possedevano una fortificazione come un castello, una rocca o altro. Luoghi che fungevano da snodo commerciale o da punto strategico. I BORGHI FORTIFICATI, QUALI SONO I PIÙ BELLI IN ITALIA? Di borghi fortificati di grande bellezza ne abbiamo diversi nel nostro paese. Avrete certamente sentito parlare del suggestivo Glorenza in Trentino Alto Adige. Un luogo di origini antichissime che venne indicata come città nel XIV secolo. Fu ricostruita per intero nel 1500 dopo la Guerra di Engandina e infatti la sua cinta muraria è ancora oggi ottimamente conservata. Sua caratteristica principale sono le sette torri e le porte d’ingresso, nonché un camminatoio che conta ben 350 feritoie. Si trovano qui anche diverse bellissime antiche dimore, come la celebre Casa Frölich o Torre Flurin e ancora Castel Glorenza. Monteriggioni Come non citare poi il bellissimo Monteriggioni, vicinissimo a Siena. Piccolissimo, ma di grande effetto, è teatro anche di diverse rievocazioni storiche. Pregevole il suo centro storico, dove si può visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta. Nelle vicinanze di Verona si trova invece il borgo di Soave, la cui fama è strettamente legata al vino omonimo. Un borgo fortificato che vanta delle mura merlate intorno ad un castello. Una fortificazione di 24 torri. Si trova qui anche un bellissimo palazzo di giustizia, la Chiesa di San Lorenzo ed il palazzo Pieropan. Molto bello anche il paesaggio intorno al borgo, con delle colline bellissime e cantine dove provare il celebre vino. Vigoleno, Sabbioneta, Cittadella Soave Bello e ottimamente conservato è Vigoleno, che si trova in provincia di Piacenza. Appartiene al circuito de i borghi più belli d’Italia. Vanta un castello stupendo le cui mura sono visitabili. La passeggiata lungo questa zona permettono di fare una bellissima passeggiata panoramica e vedere la natura circostante. Come non citare poi un Patrimonio UNESCO ovvero Sabbioneta, in provincia di Mantova. Vanta anche la bandiera arancione de Touring Club ed in molti la chiamano Piccola Atene. Anche qui troverete delle mura in ottimo stato di conservazione. Da vedere anche alcuni bellissimi palazzi, come quello ducale e la famosa galleria degli antichi. Infine Cittadella. Si trova in provincia di Padova e fu fondata nel 1220 come presidio militare. Pensate che per per costruire le mura ci sono voluti anni e negli anni sono state più volte rimaneggiate. Misura 1461 metri per 15 di altezza. Sono percorribili attraverso un cammino di ronda istituito nel 2013. |
Il rilancio del forte di Montalbano. Affidato uno studio per il restauro |
Da lanazione.it del 9 dicembre 2023 |
Palazzo civico punta a riqualificare e valorizzare la storica struttura anche in chiave ludica e sportiva. Un ulteriore tassello del progetto storico e culturale che sta attirando l’interesse di cittadini e turisti Dopo il Parco delle Mura, il rifugio antiaereo Quintino Sella e la batteria Valdilocchi, sarà riqualificato e valorizzato anche il Forte di Montalbano. La riqualificazione in chiave storica e turistica delle fortificazioni cittadine, alla base del progetto “La Spezia Forte“, non si ferma e si arricchisce di un altro tassello. Il Comune della Spezia ha affidato all’architetto Ludovica Marinaro il compito di mettere nero su bianco uno studio progettuale preliminare per individuare le opere di restauro, risanamento conservativo, rigenerazione e valorizzazione paesaggistica affinchè Forte Montalbano segua la strada delle fortunate esperienze che l’hanno preceduto. L’assessorato al Patrimonio guidato da Manuela Gagliardi dovrebbe ottenere entro la fine dell’anno uno studio dettagliato in cui saranno individuati non solo i costi, ma anche alcune ipotesi di valorizzazione. Rispetto alla batteria Valdilocchi, il Forte Montalbano è decisamente più vasto, tanto che negli anni, al di là della presenza della storica fortificazione, l’area si è connotata per la presenza di un maneggio, di una zona per il tiro con l’arco, ed era diventata anche luogo per feste e sagre. La fotografia scattata dall’architetto Marinaro servirà proprio per capire le potenzialità dell’area e orientare le scelte di Palazzo civico, oltre che per individuare i costi di cui necessita il complesso per il rilancio complessivo. L’idea che circola in municipio è quella di valorizzare il forte non solo sotto il profilo storico e culturale, ma anche come luogo di aggregazione a carattere ludico e sportivo: per farlo, proverà ad attingere a finanziamenti ad hoc. Di certo, quella appena avviata dal Comune è l’ultima grande tessera di un puzzle iniziato anni fa per la valorizzazione del complesso delle fortificazioni costituenti la linea di terra del Golfo della Spezia, e che vede lo stesso Palazzo civico oggi impegnato ad affidare la gestione dei beni riqualificati. Poche settimane fa è scaduto il bando per la gestione decennale del Parco delle Mura: a Palazzo civico è in corso da parte della commissione di gara l’analisi delle proposte recapitate, e non è escluso che prima della fine dell’anno – in conclusione positiva del procedimento – possa essere ratificata l’assegnazione. Il Comune aveva fissato in 500 euro più iva il canone annuo di concessione a base d’asta. Nel frattempo, nel solco di un altro recupero ben riuscito – quello delle caponiere –, il Comune avrebbe messo sotto la lente anche quella in via dei Colli, all’altezza dell’ex sede del Polo Marconi, rimasta inizialmente esclusa dal piano di rilancio che ha portato all’affidamento delle strutture. |
Longare, scatta l’allarme antiterrorismo alla base americana Pluto: una mongolfiera è atterrata vicino al perimetro |
Da ilrestodelcarlino.it del 8 dicembre 2023 |
Le procedure di emergenza sono rientrate dopo aver accertato che a bordo dell’aerostato c’erano 7 turisti austriaci partiti da Innsbruck e rimasti senza gas per volare Longare (Vicenza), 8 dicembre 2023 – È scattato l’allarme antiterrorismo alla base militare americana Pluto a Longare, una situazione di emergenza innescata ieri dall'atterraggio di una mongolfiera vicino al perimetro dell’area militare. Il piano antiterrorismo ha portato all’intervento nella base degli agenti delle volanti e della Digos della questura di Vicenza. Cosa è accaduto L’allarme è cessato non appena si è accertato che l’avvicinamento della mongolfiera non era una minaccia. Non si è trattato di pericolosi attentatori ma di 7 turisti austriaci, partiti da Innsbruck e rimasti appiedati dall'assenza di gas nell'aerostato. I turisti, sui quali gli agenti hanno comunque svolto i necessari controlli, hanno spiegato che si trovavano in viaggio da circa un'ora, per ammirare dall'alto i Colli berici e la città di Vicenza, ma erano stati costretti ad una manovra di emergenza, dopo essersi accorti di essere ormai con pochissimo gas, trovandosi inoltre in una situazione di assenza di vento. Così sono atterrati, a loro insaputa, nei pressi della base militare statunitense. I 7 turisti in questura I sette turisti austriaci sono stati accompagnati comunque in questura per l'identificazione e l'acquisizione delle impronte digitali al fine delle verifiche con l'Interpol e le banche dati specialistiche. Non essendo emersa alcuna pericolosità o altre situazioni controindicate, il gruppo di austriaci ha avuto la possibilità di rifornire di carburante la mongolfiera, e ripartire per tornare a Innsbruck. |
Napoli, così la base militare della Nato diventa la casa del rugby |
Da lastampa.it del 5 dicembre 2023 |
NAPOLI. Con l’isolotto di Nisida e la sagoma di Capri sullo sfondo torna il grande rugby a Napoli. E parte dalla periferia occidentale e da Bagnoli il percorso verso Napoli capitale europea dello sport 2026. Sabato prossimo alle 15 nella ex base Nato, al Gls Villaggio del rugby, si affronteranno per un test match le selezioni di Italia e Francia under 19. Un evento concertato dall’Amatori Napoli presieduto da Diego D’Orazio, storico club rugbystico in città. Un modo anche per rilanciare il movimento della palla ovale tant’è che proprio durante la presentazione è emersa l’idea di vedere sfide internazionali di rugby nei due impianti più capienti della città come il Maradona e il Collana al Vomero. «Sono certo che ci ritroveremo anche De Laurentiis, che è un appassionato delle altre discipline, dalla nostra parte», ha detto Gennaro Esposito, presidente della Commissione Sport del Comune di Napoli. Le novità sono anche quelle che riguardano la riqualificazione dello stadio del rugby del rione Salicelle ad Afragola e la ricalibrazione di un impianto militare come l’Albricci nel centro nazionale federale. Il Comune di Napoli con l’amministrazione Manfredi si sta battendo molto sulla strada dello sport, apertasi 4 anni fa in occasione delle Universiadi: «Questa è una delle poche giunte che mette a bilancio più di 2 milioni di euro per la manutenzione degli impianti sportivi - ha detto l’assessore comunale allo sport Ferrante -. Stiamo lavorando molto nelle periferie proprio per migliorare anche i percorsi dei più giovani non sempre favoriti e sostenuti in certe zone della città. A Poggioreale stiamo riqualificando il Palastadera e la piscina Bulgarelli. A Ponticelli metteremo in piedi la vasca Prota Giurleo e creeremo una cittadella dello sport. E’ sempre viva l’idea del palasport polifunzionale a Bagnoli ma abbiamo bisogno di capitali privati. Servono 80 milioni di euro perché tra demolizione delle strutture dismesse e bonifica del territorio ci vogliono finanziamenti extra che esulano dall’edificazione dell’impianto. Sempre in zona il presidente della Federtennis e padel Binaghi vuole costruire il centro nazionale della Federtennis». |
Bunker e rifugi, il sogno di progetto di tutela e valorizzazione per i Lions Siracusa e varie associazioni |
Da siracusanews.it del 5 dicembre 2023 |
“Il nostro sogno è che queste strutture possano essere riconosciute dall’Unesco come bene immateriali" dice Giovanni Girmena, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica e coordinatore per Siracusa e Ragusa di Telethon Di Carmelo Prestisimone Un importante evento, dal titolo “Bunker e rifugi: dalla guerra alla pace…un percorso di riscatto e di speranza”, si è tenuto qualche giorno fa presso il Distaccamento dell’Aeronautica militare di via Elorina, in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica, i Lions, il presidente nazionale del Lions Club Filatelico, Leonardo Pipitone, socio del Club Archimede nonché presidente dell’Unione Siciliana Collezionisti, insieme all’Associazione Lamba Doria. Ha portato un indirizzo di saluto Giovanni Girmena, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica e coordinatore per Siracusa e Ragusa di Telethon. Ha poi preso la parola Vincenzo Filetti, presidente del Lions Club Archimede, che ha aperto i lavori: “Per noi è un vanto essere riusciti in un’impresa sul piano nazionale, la cartolina prodotta per il centenario dell’Arma con l’annullo postale speciale arriverà fino al Capo di Stato Maggiore. Valorizzare l’aspetto simbolico del francobollo, vuol dire potenziare significati che vengono dal lontano passato per costruire l’identità di un popolo. Ringrazio, per quanto riguarda i Lions, la presidente del Club Siracusa Host, Cettina Maida, un importante membro del Lions Host Club di Catania, Enzo Faraone, e lo storico Filippo La Fauci. L’identità di un popolo si costruisce anche attraverso le conoscenze storiche, che non possono essere veicolate soltanto attraverso pochi eletti. I giovani devono conoscere questi argomenti Prende la parola il relatore, Concetto Scandurra, socio del Club Archimede, che illustra un progetto scaturito dall’esperienza realizzata all’interno della Fondazione Unesco, per cui ha pensato che fosse importante valorizzare dei siti unici. Illustra i criteri previsti nelle linee guida dell’Unesco perché un bene possa essere considerato di eccezionale valore universale e perciò patrimonio dell’Umanità. “Esso deve costituire un esempio straordinario di tipologia edilizia, un insieme architettonico tecnologico, un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi della storia umana. Una fase è essere testimonianza unica ed eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa. Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una o più culture o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso lo è divenuto per effetto di trasformazioni irreversibili”, ha spiegato. Memory of the World è un programma dell’Unesco, fondato nel 1992, e volto a censire ed a salvaguardare patrimonio e documentario dell’umanità dai rischi connessi all’amnesia collettiva, alla negligenza, alle ingiurie del tempo, alle condizioni climatiche, alla distruzione intenzionale e deliberata. Il programma ha come obiettivi quelli di facilitare la conservazione dei documenti, l’accesso universale, aumentare la consapevolezza diffusa dell’importanza del patrimonio documentario. “Nel 2008, l’opera dei pupi viene considerata patrimonio immateriale. Essa nasce in Sicilia ai primi dell’‘800 e ai primi del ‘900 muore, non esiste più se non nella passione di alcuni, che cercano di farla sopravvivere e nasce così qualche teatrino ad uso folkloristico. Come un bene diventa patrimonio Unesco? Ad un certo punto, si insedia la commissione, che vota. Un bene, per essere riconosciuto, ha bisogno del supporto emozionale e costante di chi lo propone”, ha proseguito. Dal 1939 al 1945, il mondo cambia per una serie di eventi drammatici con la 2^ Guerra Mondiale. Nasce, negli anni ’30, il Vallo Atlantico, una serie di accorgimenti architettonici perché si ipotizzava un’invasione dei nemici, per cui si fortificò tutta la Sicilia costiera in previsione di questo drammatico evento, parliamo di bunker e di fortilizi. Prosegue Scandurra: “Questi bunker sono costituiti da grossi massi monolitici in cemento armato. Queste realtà spesso scendono a compromesso o a contrasto con una realtà culturale ambientale, da cui non possiamo prescindere come avviene con le mura dionigiane. Ci sono queste commistioni! Un progetto di valorizzazione di questi elementi bellici, sarebbe una commistione storico-monumentalearcheologico- militare. Nella piazzaforte Augusta Siracusa, alcuni bunker erano camuffati da casette per non essere individuati dalla ricognizione aerea. Ci sono molti esempi di trascuratezza di questo patrimonio, ci sono dei bunker, che sono stati spazzati via per realizzare delle strade. Ci sono delle batterie con dei corridoi con scritte dell’epoca, che ci fanno interpretare le realtà del tempo. L’ipotesi di valorizzazione di questa realtà può avere risvolti turistici perché hanno un fascino irripetibile. Un’intelligente valorizzazione tra storia, archeologia e paesaggio ci darebbe una grande potenzialità. – Prosegue Scandurra. – Poi ci sono gli uffici della batteria Lamba Doria, abbandonati al loro destino. L’associazione Lamba Doria vi ha posto una lapide. Dove è stato possibile, essa ha valorizzato. Ancora cuniculi, piazzole per i mezzi pesanti, la torre Mortella ossia Magnisi, torre Cuba, importantissima dal punto di vista strategico”. Vi è un serbatoio di carburante, che si trova in viale Santa Panagia. Si tratta di vasche immense, alte 12 metri, che scendono diversi metri sotto terra, erano completamente ricoperte di ferro e non c’è più nulla perché sono state vandalizzate. Da qui partivano dei corridoi sotterranei, alti un metro e mezzo, sono poco conservati perché vi è in atto un processo veloce di degenerazione. Da qui si dipartivano delle gallerie, una di queste arrivava fino al molo S. Antonio ed una fino al campo Scuola Di Natale. Ancora tutta una serie di rifugi, dove la gente andava a ripararsi dai bombardamenti, l’ipogeo di piazza Duomo, in cui c’è la commistione con gli ipogei cristiani e qui fu conservato il simulacro di Santa Lucia per salvarlo dai bombardamenti. Ancora tutti quei ricoveri, in cui i siracusani stavano seduti sulla nuda pietra con il tetto che gocciolava e dove molta gente si ammalava. “Si tratta di testimonianze mute, che non si devono dimenticare se si vuole ripercorrere un iter di pace, fondato sulla memoria del dramma dell’uomo. Molti si rifugiavano nelle catacombe in un’epoca in cui queste erano piene di scheletri dei cristiani dei primi secoli. I loculi dei morti cristiani dei primi secoli erano i giacigli dei cristiani degli anni ’40. I corridoi del castello Eurialo sono serviti come rifugi per proteggersi dai bombardamenti e quindi vi era una commistione. In Normandia c’è una sorta di euforia generale riguardante il tesoro del Vallo Atlantico prevalentemente predisposto dai tedeschi, che era lungo migliaia di km e là ne hanno fatto un tesoro turistico-storico-ambientale, hanno esaltato quella memoria, su cui si fonda la coscienza generale. Da noi la coscienza generale non c’è nel sogno di una possibile valorizzazione. Noi potremmo mettere in campo tanti tesori, ne abbiamo tanti nascosti!”, ha concluso il relatore. Lorenzo Bovi ha relazionato spiegando di essersi impegnato con le scuole nella divulgazione della storia dello sbarco in Sicilia e nella creazione di un percorso storico-turistico sul modello di quello francese, da realizzarsi in Sicilia nei luoghi che hanno vissuto lo sbarco. “Una cosa che ci interessa di più è andare nelle scuole a parlare con i ragazzi di quello che è successo sulle spiagge dove loro fanno il bagno. I ragazzi delle scuole secondarie di 1° e 2° grado vanno a Fontane Bianche e non sanno che lì c’è stato uno sbarco con centinaia di morti. A Siracusa c’è il cimitero inglese, solo ci sono 1000 morti. I morti italiani non sono mai stati censiti, il primo censimento sui morti italiani l’ha condotto la Lamba Doria 10 anni fa”, ha spiegato Bovi. “In 20 anni di Lamba Doria, con il presidente, abbiamo cercato di non far demolire alcune strutture. In alcuni casi ci siamo riusciti, in altri no. Alcuni edifici militari vengono ancora demoliti per costruire strade o edifici, strutture bellissime che vanno distrutte. Vengono demoliti anche i documenti. L’archivio storico comunale di Siracusa aveva migliaia di documenti e si è allagato. Un progetto potrebbe digitalizzare le cartelle, che si sono salvate. Vi parlo del cannone “Opera A”, che c’era in Sicilia, una struttura corazzata a due piani, che conteneva questo enorme cannone. Tutta la struttura esiste a Santa Panagia in area militare e potrebbe divenire un museo grandioso. Ci sono le postazioni delle piazzaforti. Dal punto di visto storico, abbiamo fatto delle esperienze bellissime, la batteria Lamba Doria di Capo Murro di Porco dà il nome all’associazione Lamba Doria perché lì ci sono stati i primi combattimenti, avvenuti di notte. Ha due piani sotterranei, si potrebbe ricostruire il cannone e potrebbe essere fruita da un sacco di gente, proveniente da tutto il mondo.” Alberto Moscuzza, presidente Lamba Doria, spiega: “Per il turismo bellico, a Siracusa, siamo nell’anno zero. In vent’anni abbiamo visto molte fortificazioni distrutte, diverse a Siracusa, due bunker circolari all’Arenella, ad Avola invece non siamo riusciti a salvaguardare il caposaldo di Cozzo Paradiso. Il bunker della Pillerina, Punta della Mola, una batteria costiera che verrà valorizzata, sarà fruibile con una convenzione, la quale sarà presentata a giorni. Quel complesso verrà recuperato, verrà reso fruibile con tutta la sua storia. Gli archivi della Regia Prefettura e della Provincia sono stati dismessi. Ho potuto recuperare parte di quello della Regia Prefettura e questo è stato l’inizio della grande avventura della nascita dell’associazione. Siamo riusciti a ricostruire la storia di Siracusa dello sbarco e molto di questo materiale l’ho donato alla Sovrintendenza. A Malta stiamo collaborando alla realizzazione del più grande museo dello sbarco in Sicilia, molto materiale è andato là, in quanto non tutti i comuni sono sensibili al turismo bellico ed all’archeologia militare. Lottiamo ogni giorno non solo per la valorizzazione, ma, anche, per la tutela”, conclude Moscuzza. Termina Girmena, spiegando: “Il nostro sogno è che queste strutture possano essere riconosciute dall’Unesco come bene immateriali, si studierebbe l’aspetto architettonico e l’evoluzione delle costruzioni. La proposta dei Lions è quella di creare un percorso turistico. Esiste già un turismo bellico, infatti molti stranieri o eredi di soldati vengono per osservare le nostre aree militari e chiedono che si possano riqualificare questi luoghi. Noi Lions abbiamo preso in carico questa idea ed abbiamo deciso di portarla avanti. Anche l’associazione Arma Aeronautica intende collaborare per valorizzare un patrimonio da sfruttare e per creare un turismo fatto di percorsi militari e bellici”. |