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S. Erasmo o Torre Massiliana

Il ridotto centrale oggi

 

Si trova sulla punta sud-est dell'isola di s. Erasmo un tempo prospiciente il mare aperto in continuità dei lidi, nella Laguna di Venezia.

A circa due chilometri a nord (1859-64) fu costruita la Batteria S. Erasmo: opera a tracciato poligonale simmetrico, simile alla Batteria Santa Maria Elisabetta del Lido, con il compito di difendere il litorale di Sant'Erasmo e battere il porto di Treporti

Fu costruita dai francesi tra il 1811-14 e rimaneggiata dagli austriaci nel 1843-44

Cenni storici:

Documenti e disegni dal sec. XVI in poi mostrano l'importanza del Porto di Lido e dell'Isola di S. Erasmo per la vita di Venezia e la dovizia dei sistemi di difesa militare e marittima a mezzo di palificazioni, mede, fari e ancoraggi in legno con cui tale difesa e tutela veniva realizzata. 

La Torre Massimiliana,  fu costruita dagli austriaci sul sedime di una precedente fortificazione napoleonica il Forte  Sant'Erasmo. Assieme alla Batteria S. Erasmo (1859-64), ai Ridotti di S. Erasmo, Vecchio e Nuovo (1811-14/1832-33) ed alla scomparsa Testa di Ponte di  S. Erasmo costituivano una serie di opere difensive che avevano lo scopo di coprire tutto il Lido di S. Erasmo (ora interno alla Laguna) e con esso l'ingresso al porto di Lido, con un sistema integrato agli altri Forti.

L'area del forte prima del recupero

 

Di tutto il sistema, già progettato dai francesi, del quale restano alcuni disegni e poche tracce sul terreno, resta il Ridotto di S. Erasmo nuovo all'estremità dell'isola verso nord, a Punta Vela. Si tratta di una lunetta in terra con fossato acqueo difesa da un muro alla Carnot. All'interno esiste ancora la casamatta a pianta trilobata, collegata al muro e all'ingresso. Esistevano ancora un deposito di munizioni ed una cisterna. Ciò che esiste ancora è molto degradato, ma recuperabile ed è dato in uso ad un contadino della zona per uso di deposito agricolo. Sul Ridotto S. Erasmo Vecchio e sulla Batteria S. Erasmo, di cui rimangono tracce delle opere in terra, sono state costruite poi due torri telemetriche, oggi abbandonate e pressoché distrutte.

La Torre Massimiliana fu comunque usata fino alla seconda guerra mondiale. Ancora oggi di proprietà militare, anche se in uso a privati, la Torre domina un panorama di 360 gradi: dal litorale di Treporti e Punta Sabbioni, al Lido, a Murano, alla Laguna nord.
La Torre Massimiliana si trova oggi in un deplorevole stato di degrado; non meno di altre fortificazioni in Laguna dopo le dismissioni e l'abbandono alla fine degli anni '70.
Impiegata come batteria contraerea durante la seconda guerra mondiale, occupata dalle truppe tedesche dopo il 1943, alla fine della guerra nell'aprile '45 è stata molto danneggiata nel tentativo - soltanto in parte riuscito - di farla saltare da parte degli occupanti in fuga.
Nell'immediato dopoguerra è stata usata come alloggio da una quindicina di famiglie di sfollati.
Attualmente il terreno del forte è dato in concessione ad un ortolano che vi coltiva i pregiati ortaggi tipici di S. Erasmo e che fruisce anche di una limitata disponibilità di locali al piano terra.
I maggiori elementi di degrado sono costituiti dalla vegetazione spontanea invasiva che è cresciuta intorno al perimetro di base, sul terrapieno sovrastante e sulle opere accessorie esterne.
Per quanto riguarda l'edificio proprio della Torre, in precarie condizioni di stabilità appaiono i solai in c.a. che hanno sostituito gli originali solai in legno, ad opera dei militari di presidio. In buone condizioni e di particolare pregio architettonico è la scala a chiocciola in pietra d'Istria addossata al muro circolare interno.
Appare molto degradato con ampie perdite di materiale laterizio e numerose fessurazioni il singolare rivestimento che, con uno spessore di muratura a due teste (cm 26/30 ca.) riveste esternamente tutto il cilindro della torre; probabile artificio tecnico/bellico per avere una superficie di sacrificio rapidamente ricostruibile.
Molto deformati e danneggiati nel loro disegno originale sono i fori delle cannoniere, le feritoie e i fori per porte e finestre originali o aperti successivamente, contornati un tempo da forti spalle e architravi in pietra d'Istria, che dopo l'abbandono della Torre sono stati in gran parte divelti. Il cortile circolare interno è riempito di terra di riporto fino all'altezza del primo piano, che ottunde tutti i fori del p.t. e l'accesso alla scala a chiocciola, accessibile ora solo dall'interno.
Va lamentato inoltre l'interramento del fossato/canale sul fronte verso la laguna.

Foto scattata durante i lavori

 


Nel complesso il Forte e la Torre, per il valore storico e formale, per l'importanza e massività della struttura, per la singolarità del luogo e dell'ambiente lagunare circostante, appare, doverosamente, recuperabile, ma soltanto attraverso un consistente restauro filologico, storico, architettonico e ambientale, per la destinazione principale a museo di se stesso e per destinazioni d'uso accessorie che siano conformi e non incongrue rispetto alle caratteristiche proprie del manufatto.
Attualmente il Forte o Torre Massimiliana appartiene al Ministero delle Finanze (Demanio Statale) e al suo recupero sono interessate alcune associazioni locali che hanno avanzato richiesta di concessione:
l'Associazione di Volontariato "Torre Massimiliana", l'Associazione Kajak S. Erasmo, l'Associazione "l'isola e la città", l'Ekos club, l'Archeoclub d'Italia, sede di Venezia.

Il recupero di tutto il complesso è stato curato dal Consorzio Venezia Nuova. Il progetto architettonico e la direzione artistica è stato curato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini

Pianta austriaca dell'opera

 

Notizie sull'opera:

La Torre Massimiliana è la maggiore testimonianza storico-architettonica e - purtroppo - ruderale/archeologica - di tutto questo sistema fortificatorio. Essa prende il nome dall'inventore di questo particolare tipo di fortificazione, l'arciduca Massimiliano Giuseppe d'Austria - Este (1782-1863), nato a Milano, terzogenito del governatore della Lombardia e duca di Modena (1803-1806) arciduca Ferdinando. Nel 1808 è luogotenente del Direttore Generale d'Artiglieria a Vienna. Nel 1821 promuove l'istituzione dell'Accademia Nobile Militare Estense a Modena; tra il 1820 e il 1827 coordina lo studio sperimentale per un nuovo sistema di fortificazioni a tracciato circolare. Massimiliano elabora un piano difensivo per tutte le città dell'Impero, compreso il Lombardo-Veneto, a forti staccati. con un unico modello di fortificazione a tracciato circolare e sperimenta la costruzione di un nuovo affusto per la batteria da 10 cannoni da allestire, in barbetta, sul piano a terrazza di ogni torre. L'affusto ruota su una rotaia circolare in modo da concentrare in un solo punto un grande volume di fuoco. Nel 1831 si da inizio alla costruzione delle torri nel campo trincerato di Linz con uno sviluppo di 18 chilometri e 25 torri casamattate circolari. Tra il '32 e il '35 tutte le fortificazioni di Linz sono ultimate e costituiscono un evento di grande risonanza in Europa.
Il fratello di Massimiliano, Francesco IV, duca di Modena visita il campo trincerato di Linz e decide la costruzione di un campo trincerato a Brescello, sul Po, e tra il 1834 e il 1836 vi costituisce 4 torri massimiliane, poi demolite dopo l'unità d'Italia.
La Torre Massimiliana di s. Erasmo ricalca il modello delle torri di Linz e si trova così ad essere l'unico esempio di questo tipo, superstite, in Italia, fatte salve alcune variazioni dovute all'ambiente lagunare, quali le dimensioni ridotte rispetto al modello, la torre centrale nel cortile interno sostituita da una scala elicoidale incastrata nella corona muraria interna, la mancanza del vallo perimetrale sul muro esterno sostituito dal fossato e dagli spalti più esterni che rimodella il tracciato di epoca napoleonica, la conseguente mancanza del piano interrato nel fossato e del ponte levatoio, l'esistenza di una sola corona di vani trapezoidali radiali coperti con volta a botte e la cisterna posta all'esterno della Torre.
La Torre Massimiliana di S. Erasmo ha un diametro esterno di circa ml. 28,50, un diametro interno di circa ml. 8,50 e un'altezza sul terrapieno di ml. 11,00; il piano di campagna da cui si accede all'interno è a ml. 0,95 sul Comune marino. Alcune opere accessorie quali la cisterna, il magazzino delle munizioni e alcune postazioni d'artiglieria sono poste all'esterno entro il canale ed i terrapieni perimetrali. La muratura perimetrale costituente la canna a corona circolare ha uno spessore maggiore per i tre quarti della circonferenza sul lato verso il mare. 

La pianta è divisa da muri in otto vani trapezoidali. Le prove di tiro eseguite contro di esse tuttavia dimostrarono la poca solidità e le poca praticità dell'affusto superiore e quindi questo tipo di fortificazione non ebbe lunga vita.

Altra vista della Torre oggi

 

Vie d'accesso all'opera:

E' raggiungibile da Venezia/Fondamente Nuove con circa venticinque minuti di vaporetto (Linea 13 ACTV).