Friuli.gif (4473 byte)

BATTERIA SELLA PREDIL

Batteria Sella Predil ai nostri giorni

 

E' situata nella zona adiacente il lago omonimo in prossimità del confine con la Slovenia.

Inizio dei lavori il 22 giugno 1897 per terminare il 24 settembre 1899.

Armamento principale:

Tre cannoni da 120 mm. Mod. 80 in casamatta ( portata Km. 6,8 ) .

Armamento secondario:

Nel cofano di gola per il controllo della strada verso il "Deposito Predil" c'erano due mitragliatrici Schwarzlose M.7 per proiettili M.93 da 8 mm. Mannlicher, inserite nei complessivi 25 affusti presenti.

batteria sella predil dopo conflitto.jpg (51741 byte)

La batteria dopo il conflitto

Cenni storici:

Il progetto dell'opera venne elaborato nella primavera del 1897 in conseguenza al fatto che il forte Lago del Predil, sia per la sua posizione che per il suo armamento, era assolutamente inefficace agli effetti di un combattimento a lunga distanza contro un nemico che fosse penetrato in Val Rio del Lago attraverso Sella Nevea. La Batteria Sella Predil, il 23 maggio 1915, era ancora al gran completo, perché non si era tempestivamente portata a termine la costruzione dell'accesso alla nuova batteria in caverna al di sotto del monte di Predil. Tale galleria misurava una lunghezza di 180 m., due caverne per cannoni, depositi per le munizioni ed appostamenti vari.

L'assenza cronica di perforatrici comportò gravi ritardi rispetto al tempo destinato alla realizzazione della postazione. Fra il 25 e il 26 maggio 1915, il primo cannone, con l'affusto, venne prelevato dalla casamatta II e piazzato nella batteria in caverna, mentre gli altri pezzi continuavano a fare fuoco sulle posizioni italiane. Il 27 ci fu il primo bombardamento con mortai da 210 mm. Il 5 giugno tutta la fanteria, eccezion fatta per le sentinelle, venne ritirata dal forte e dal 7 all'11 il secondo cannone, prelevato dalla casamatta I, raggiunse la batteria in caverna assieme a tutti gli elementi mobili; le munizioni furono trasportate a mano dalla truppa. Il 12 giugno l'artiglieria italiana scatenò sugli austriaci il fuoco dei pezzi da 305 mm., sempre in salve da due colpi, per cui nella pausa fra il 16 ed il 21 giugno il terzo cannone del forte fu sistemato in postazione di riserva nella galleria d'accesso alla batteria in caverna.

In seguito gli italiani si accorsero che i cannoni del forte sparavano dalle caverne ed in agosto tentarono di centrare le aperture da cui spuntavano le volate delle bocche da fuoco: 250 colpi circa con cannoni da 149 mm., ma senza riuscirci. Più tardi in vista dell'offensiva austriaca del 1917, i cannoni entrarono a far parte dell'artiglieria mobile per essere pronti ad un rapido inseguimento.

Notizie sull'opera:

Il nome ufficiale era Batterie Predilsattel. E’ in parte ancora accessibile. Singole strutture in ferro sono state allontanate, però si può accedere al corridoio della batteria e alla galleria dei fucili nel fianco destro e sinistro servendosi delle scalette; la galleria 12 però in parte è sprofondata e murata su ambo i lati. Le coperture dei due cofani sono egualmente sprofondate.

Dal cortile d’ingresso si accede alla casamatta d’ingresso e locale d’appostamento per otto uomini munita di portone d’entrata. Percorrendo il corridoio, si trovava una casamatta per tre ufficiali, una cucina con focolare per 100 uomini e stufa per ufficiali, un posto di guardia e un’infermeria.

 

Di fronte a questi locali, c’erano le tre casamatte dei cannoni ( erano debolmente corazzate e potevano al massimo resistere a dei proiettili da 105 mm. ) e due magazzini viveri. Ancora al piano terreno esisteva una casamatta ad uso camerata per 21 uomini e la scala per il sotterraneo, un’altre casamatta ad uso camerata per 26 uomini, il locale telefono e telegrafo, altre tre casematte per un totale di 16 uomini. Ancora avanti un magazzino per munizioni e infine il cofano di gola che comprendeva un appostamento e una camerata per quattro uomini. Nel sotterraneo trovavano posto i magazzini viveri e munizioni, la cisterna dell’acqua, il depuratore e il pozzo nero.

I due posti di vedetta come le diverse tramezze in muratura fanno supporre che durante la seconda guerra mondiale la rovina sia stata adibita a scopi militari, come del resto il fortino della gola dell'Aibl. Era dotato di tre riflettori da 30 cm. Il rifornimento idrico era assicurato tramite una tubazione di 153 m. che collegava la fonte, situata nei prati presso il passo di Predil, alla cisterna (capace di 25,5 mq. ).

Era collegato otticamente con il forte Lago Predil. La guarnigione media era composta da cinque ufficiali e 107 uomini.

Tutt’attorno all’opera, c’erano feritoie per fucili e mitragliatrici.

La batteria nel 1915

 

Via d'accesso all'opera

Si trova nelle immediate vicinanze con la Slovenia vicino il lago omonimo.

 

Altre immagini disponibili