SAN ROCCO

Provincia di Trento

san rocco portone oggi.jpg (94683 byte)Portone di ferro ancora presente nell'opera

 

Sorge a sud di Villazzano a quota 460 m. a destra della strada che procede nella Valsorda a km.3 da Trento su di una superficie fortificata di mq.61.121 di cui mq.4000 coperti.

Fu costruito negli anni 1880-1882.

Armamento principale:

Due cannoni da 120 mm. in cupola non corazzata.

Armamento secondario:

Quattro cannoni da 150 mm. in barbetta.

Cenni storici:

La denominazione austriaca era Werk S.Rocco o Werk am Monte S.Rocco.

Fu ideato per battere il solco della Valle dell’Adige, in appoggio agli antistanti forti di Mattarello, e il varco di Valsorda, verso la Valsugana, in quanto opera retrostante a quelle di Fornas e di Brusafer. Nel rimodernamento di fine ottocento, fu munito di una serie di apprestamenti difensivi avanzati e laterali, di osservatorio, di deposito di munizioni in caverna, di ricoveri in roccia per i reparti di guardia e di posti telefonici collegati con un centralino. Dopo l’annessione del Trentino all’Italia e fino a una ventina di anni fa, quando fu smilitarizzato, il forte servì di deposito di munizioni dell’esercito italiano (polveriera di S.Rocco).

san rocco.jpg (62291 byte)Pianta austriaca dell'opera

Notizie sull'opera:

La costruzione sorge nel sito di Castel Cedra ( era stato distrutto nel XIII secolo durante la ribellione dei vassalli al vescovo Federico Vanga ), in posizione dominante alla sua sinistra la strada che porta a Valsorda, mentre davanti e alla sua destra la Val Adige. Classica costruzione dell'epoca in conci regolari di pietra calcarea e calcestruzzo. E’ disposta "verticalmente" su diversi piani ed è articolata in due nuclei corazzati, l’opera alta ( Obere Batterie ) e l’opera bassa ( Untere Batterie ), entrambe ben defilate e collegate da un camminamento defilato esterno a gradinata e da un corridoio in roccia interno.

I bastioncini lunati angolari conferiscono al complesso una grinta fortificatoria che ricorda i rondelli dei castelli cinquecenteschi. L’opera alta è compatta, a pianta esagonale con accenno a disposizione arcuata sul fronte sud e con soluzione rigorosamente circolare interna atta a servire la cupola blindata. E’ difesa da un fossato di gola e da un fossato a trincerone per la guardia frontale. Altrettanto monumentale è l’interno organizzato in ampi ambienti di pietra a vista, volte a botte rette da possenti pilastri di conci squadrati a imposte basse, corridoi d’unione ai vari anditi e ai vari slarghi, voltini di cotto, sapienti linee di feritoie a strombo interno, scalinata che scende nel lungo corridoio terragno, scavato nella roccia, che unisce "orizzontalmente" le due opere.

L’ingresso, a portale a sesto pieno di conci calcarei, si apre sul fondo della spianata-piazzale d’armi di nord ed è chiuso da due battenti di ferro blindato. Il frontale a linea piana è collegato da una cornice di pietra al coronamento dei bastioncini. La movenza architettonica denota un gusto neoclassico.

In questo forte gli alloggiamenti per le truppe erano sistemati ad una quota inferiore e raggiungibili tramite una scala diretta. Tale accorgimento permetteva di sfruttare le caratteristiche del terreno ove sorgeva il forte. L'ingresso ed il lato orientale era protetto da fucilieri. Caso rarissimo, visto che da pochi anni è in stato di abbandono, è la presenza del portone di ferro originale.

san rocco scala di collegamento.jpg (119907 byte)Scala di collegamento tra la parte alta e bassa dell'opera

 

 

Vie d'accesso all'opera:

Usciti da Trento, si imbocca la strada per Valsorda. Poco prima del culmine della salita di San Rocco, a destra, si prende una stradina sterrata che in un paio di chilometri alquanto dissestati porta all'opera.

 

Planimetria dell'opera di San Rocco

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