DOSS FORNAS

Provincia di Trento

Come si presenta l'opera

 

Posizionata sul rilievo di sinistra della Valsorda a quota 755 m. su di un rilievo boscoso delle pendici settentrionali del massiccio della Vigolana, nella frazione Valsorda, comune di Trento a circa km.7 dal centro città.

I lavori di costruzione avvennero tra gli anni 1878 e 1880.

Armamento principale:

Otto cannoni da 150 mm. piuttosto antiquati puntati verso Vigolo Vattaro ( settore orizzontale di tiro 36° ).

doss fornas pianta e sezioni.jpg (20885 byte)

Pianta della batteria

Armamento secondario:

La difesa secondaria era costituita da fucili e mitragliatrici.

Cenni storici:

Era chiamata in austriaco Batterie Doss Fornass. Lo scopo dell'opera era quello di bloccare la direttrice proveniente da Vigolo Vattaro. Costituiva il caposaldo terminale sud della formidabile quanto complessa linea fortificata, di fine principio secolo a oriente della Valle dell’Adige, in corrispondenza della conca di Trento, che dal forte Casara, sul M.Calisio, stabiliva una ininterrotta barriera a sbarramento dei varchi del Fersina, della sella di Roncogno (Cimirlo) e di quella di Vattaro. Doveva agire in coppia con il dirimpettaio forte Brusaferro per ottenere l'azione a tenaglia. Radiato dal Demanio Militare il 07-03-1929 con R.D. n.1022. Ora è proprietà privata.

doss fornas pianta.jpg (12517 byte)

Vecchio disegno austriaco

 

 

Notizie sull'opera:

Era un’opera in casamatta blindata costruito in conci di pietra calcarea ad un piano. La pianta dell’opera era leggermente ad arco. E’ articolato su tre corpi: una corte di manovra (ovest) a cui si accede per portale ad arco ribassato di conci bugnati, difesa da sette fuciliere; il corpo principale, a un piano, alto mediamente m.5, a composizione lineare da nord-est che si conclude disegnando un arco per evidenti ragioni strategiche e di adeguamento al territorio; un robusto saliente a feritoie per fuciliere e per mitragliatrici che si allunga (m.9,5) verso la valle del Valsorda, in corrispondenza del tronco arcuato. Le due fronti del corpo principale sono a timpano e rammentano le movenze architettoniche "rusticamente montane" del forte del passo del Cimirlo. Le feritoie e le cannoniere minime sono a strombo esterno.

L’interno si svolge a un lungo corridoio arcuato a volta a botte con andamento nord-est, contraddistinto da un doppio ordine di arconi a nicchie. Pareti, arconi e volte sono a parato lapideo. Era dotata di caponiera che disponeva di numerose feritoie per fucili e di una feritoia per fucile su affusto o per mitragliatrice. Fu migliorato con gli anni per adeguarsi alle esigenze della guerra e sulla copertura del forte era stata eretta una torretta corazzata girevole (diametro 1,10 m. ) ad uso osservatorio. Salendo alcuni gradini si entrava nel cortile interno del forte ( nove feritoie permettevano la difesa ravvicinata).

Da qui si accedeva direttamente alle casamatte dei cannoni e alla caponiera (4,90 x 12,40 m. ). Il lato delle casematte che guardava l’ingresso, era munito di quindici feritoie per fucili. Dalla parte opposta delle casematte, posto ad angolo, un piccolo locale (2,20 x 2,80 m. ) era munito di quattro feritoie per fucile. Continuando all’interno dell’opera, si accedeva ad un lungo corridoio ( oltre 17 m. ). All’inizio di esso c’era un piccolo corpo sporgente dotato di due feritoie per fucili e di una feritoia per fucile su affusto o per mitragliatrice.

Altre tredici feritoie erano disposte lungo il corridoio ad una distanza di 1,20 m. Alla fine del corridoio era posto un’altro corpo sporgente munito di quattro feritoie per fucili e una feritoia per fucile su affusto o per mitragliatrice.

Prima di questo, esisteva un magazzino viveri e ancor prima un corto corridoio ( 3,50 m. ) da cui si accedeva ad un locale e subito dopo ad un altro magazzino viveri e ad un magazzino munizioni. Frontalmente il muro dell’opera aveva uno spessore di 1,20 m.; quello del corridoio con le feritoie 1,00 m. gli altri erano di 0,60 m. Tutti i soffitti interni erano a volta ( spessore 30 cm. ).

Era dotato di un fosso perimetrale abbastanza ridotto sia in profondità che larghezza. Si posiziona comunque tra le opere minori della cinta di Trento, aveva dalla sua la buona dislocazione sul terreno.

doss fornas sezione.jpg (149426 byte)

 

 

Vie d'accesso all'opera:

Da Trento risalendo la strada della Valsorda, si attraversa l’omonima località e si arriva in località Molini, da lì si arriva alla batteria.

 

 

                                                             Sezioni dell'opera

 

Altre immagini disponibili