POZZACCHIO

Provincia di Trento

Il forte nel 1915

 

Sorge sul fianco destro della valle a circa due chilometri a monte del paese omonimo, a quota 882 m. nel territorio compreso tra i comuni di Trambileno (caserme e opere accessorie) e Vallarsa ( forte vero e proprio ). Si estende su di una superficie di 228,657 ettari.

Inizio dei lavori negli anni precedenti il conflitto ( 1909 ) e non ultimato in tempo.

Armamento principale:

Tre obici da 100 mm. Mod. 14 in cupole girevoli d'acciaio al nichelio di 30 cm. di spessore e 2,5 m. di diametro, appoggiate sopra un Vorpanzer (protezione circolare di base in lega d’acciaio di due metri di diametro ).

Armamento secondario:

Diverse mitragliatrici che venivano posizionate nelle aperture verso valle.

 

L'ingresso principale del forte

 

Cenni storici:

All'inizio del conflitto erano appena giunte le cupole, mentre i pezzi si trovavano ancora allo scalo ferroviario di Rovereto. Quindi la gettata di copertura doveva ancora essere fatta. Il 3 giugno 1915 la Brigata Roma occupava l’opera dopo breve combattimento. I genieri italiani eseguirono alcune rettifiche per il nuovo adattamento ma non l’armarono in modo conveniente.

Gli Austriaci lo ripresero durante la Strafexpedition nel 1916 e rimase in loro mani per tutto il periodo della guerra come caposaldo centrale della line M.Spil - Leno - Zugna Torta. Venne poi abbandonato definitivamente ai primi di novembre del 1918. Fu radiato dal Demanio Militare italiano il 12-08-1927 con R.D. n.1882 pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" n.243, del 20 settembre 1927. Successivamente fu venduto a privati ( era stato valutato 4.300 lire ). La strada militare d’accesso fu invece venduta al comune di Trambileno. Comunque fu spogliato di tutte le parti metalliche che furono vendute all’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia ( contratto del 12-03-1932 ). E’ ora di proprietà degli eredi Videsott. Il restauro del forte è stato inserito nel progetto Grande Guerra della Provincia di Trento e potrebbero iniziare a breve i lavori di recupero (vedi rassegna stampa).

Notizie sull'opera:

E' conosciuto anche con il nome di WERK-VALMORBIA. Lo scopo principale dell'opera era quello di sbarrare una possibile penetrazione italiana verso rovereto attraverso la Vallarsa. L'azione doveva essere svolta con l'aiuto del forte Matassone. L'effetto sarebbe stato ancora più potente se gli austriaci avessero costruito il forte, già progettato, sulla sommità del monte Coni Zugna m. 1864. Lo stato dei lavori era buono, erano già stati costruiti le caserme, le abitazioni per gli ufficiali, magazzini, impianti idrici e ricoveri capaci fino a 800 uomini.

Il  fronte di gola oggi

 

La visita del forte è estremamente interessante onde valutare lo sviluppo delle fortificazioni dell'ultima generazione.

Era infatti un tutt'uno con il monte dove si trovava. Era stata abbandonata l’idea del calcestruzzo pressato a favore del sistema di perforare la roccia per creare gallerie di collegamento, alloggi e anche i cilindri di alloggiamento delle cupole corazzate degli obici.

Vie d'accesso all'opera:

Risalendo la Vallarsa si arriva fino al bivio per Vanza e da qui al paese di Pozzacchio. Poco prima del paese sull'ultimo tornante a destra. Si arriva ad un parcheggio dove si lascia l'automobile e si arriva a piedi in circa mezz'ora al piazzale antistante il forte.

 

 

Altre foto disponibili: