Forte CHIEVO - Werk Franz Josef

Forti prima cerchia

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Uno dei due  portali d'ingresso del forte ai nostri giorni

 

Nella prima cerchia di forti staccati del " campo trincerato ". A circa 700 m. dall’abitato di Chievo.

Fu costruito nelle linee essenziali tra il 1850 e il 1852 e completato nei particolari, alcuni anni più tardi.

Armamento principale:

Alcune decine di bocche da fuoco, di cui sei a canna rigata a lunga gittata. Aveva installazioni stabili per 27 artiglierie pesanti in barbetta. 

Una delle polveriere tra le traverse 

Cenni storici:

Dopo il 1866 fu chiamato Forte Chievo. Era destinato a battere un’ampia zona tra la strada di Peschiera e quella di Pescantina e, seppure costruito come il forte Kaiserin Elisabeth prima della guerra del 1859, costituisce il primo elemento di quella linea più esterna che fu realizzata dal Tunkler dopo quella campagna. E’ da ritenere infatti, che lo stesso Tunkler abbia partecipato alla progettazione dell’opera.

Attualmente il forte è gestito da alcune associazioni. Le stesse associazioni provvedono alla manutenzione esterna ed interna ordinaria.  E' possibile visitarlo in tutto il perimetro esterno ed in quello interno esclusi i locali che sono in uso alle associazioni.

Notizie sull'opera:

Pianta austriaca dell'opera

Il forte era dedicato all’imperatore Francesco Giuseppe. Del tipo a pianta poligonale, fu provvisto fin dalla sua progettazione di muro staccato " alla Carnot " con due caponiere ai vertici tra il fronte principale ed i fianchi dotate di quattro bocche da fuoco ognuna per il fiancheggiamento di scarpa. Al centro della tenaglia del muro di gola ha un grande tamburo difensivo con otto cannoniere per il fiancheggiamento del fosso di gola.

Il muro " alla Carnot " soggetto al tiro in breccia è, come in tutti i forti di questo tipo, di altezza limitata per essere totalmente defilato dallo spalto antistante.

L'ingresso alla poterna per la caponiera

 

Questo forte è dotato di un grande ridotto collegato con il tamburo del fronte di gola, possiede ampi locali comunicanti tra loro, ben ventilati, ad uso dormitori, cucine, uffici, laboratori per riparazioni, magazzini per materiali e anche scuderie. Dispone di due accessi con portali di buona linea architettonica ai lati del tamburo di gola e un tempo muniti di ponte levatoio sul fossato oggi interrato quasi completamente. La guarnigione era di 310 fanti e 50 artiglieri.

Questo forte è infatti degno di particolare considerazione per la sua concezione tecnica e, pur non contenendo quei miglioramenti che troviamo nelle opere costruite nel decennio successivo, denuncia però indubbiamente una decisa evoluzione rispetto agli altri forti progettati in questo stesso periodo. Risulta molto accurato nei particolari costruttivi e contiene anche elementi di un qualche pregio stilistico.

L'ingresso alla parte interna del ridotto 

 

Vie d'accesso all'opera:

Dal centro di Verona ci si porta nell'abitato di Chievo e da qui si percorre via Turbina sino all'incrocio con via Bionde. Appena imboccata via Bionde si trova subito il forte sulla destra.

 

Immagini panoramiche 2012

Immagini del 2012