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Torri MASSIMILIANE  n. 1 - 2 - 3 - 4 - Turme San Giuliano XXX-XXXIII-XXXII-XXXI

Opere Staccate

Nella foto la torre con all'interno un serbatoio dell'acqua 

 

Opera staccata attorno alla cinta continua. Sorgono sulle colline a sinistra dell’Adige.

Sono state costruite nel 1837. 

Armamento principale:

Fino a dodici bocche da fuoco.

Cenni storici:

Nell’ambito delle direttive inviate dal " Consiglio di Guerra " di Vienna era stato infatti espressamente prescritto di "convertire la città di Verona in una perfetta piazza di evoluzione e di deposito per l’armata imperiale; occorreva quindi dare a questa spaziosa piazza, oltre un grado conveniente di solidità e potenza difensiva, la proprietà di favorire celeri movimenti di truppe sia per ritirarsi dopo una battaglia perduta, sia per battere parzialmente il nemico e finalmente per aspettare dentro i suoi baluardi che l’esercito rinforzato di nuove truppe possa procedere ad una generale offensiva ". Malgrado la loro possibilità, nel 1866 erano armate complessivamente con quattro cannoni da 18 libbre, quattordici obici da 7 libbre e quattro cannoni rigati da 6 libbre. Esse sono ancora discretamente conservate sebbene molti guasti abbiano subito, specie internamente.

La torre n. 1 abbandonata da alcuni anni, è in condizioni di degrado. La torre n. 2 , è in pessime condizioni: in uso al C.N.R. (Centro Nazionale per la Fisica dell’Atmosfera e della Meteorologia) è ricoperta da una selva di antenne, tralicci e altri impianti. La torre n. 3  senza evidenti alterazioni strutturali, è stata trasformata in serbatoio dell’acquedotto comunale; nella stessa torre, apparentemente abbandonata, si mostrano evidenti segni di degrado. La torre n. 4 è in  discrete condizioni, è compresa nelle pertinenze dell'Osservatorio Antincendio del Servizio Forestale di Stato.

"Le torri Massimiliane sono poco conosciute tra noi. Furono inventate dall'arciduca Massimiliano d'Austria, e applicate dagl?imperiali prima a Linz, poi a Verona e in altri luoghi. Sono torri murate, rotonde, isolate, che constano d'un pian terreno e altri due piani: sovr'essi la piattaforma. Hanno un un'altezza, in tutto, di 30 piedi al di sopra del piano su cui sorgono, con 80 a 100 piedi di diametro. Un sotterraneo, alto 10 piedi nasconde un pozzo e serve di magazzino alle munizioni. Il pian terreno è destinato alle provvigioni dell'annona, al deposito di utensili, attrezzi ed altri bisogni più alla mano. Il piano medio accoglie un presidio di 150 uomini e alcuni cannoni. Il superiore non ha che obici. La piattaforma è guernita d'un parapetto circolare: dieci cannoni da muro vi sono collocati su carretti (affuts) di si ingegnosa costruzione da permettere che i pezzi siano maneggiati con facilità grandissima, e diretti tutti a un bisogno su d'un punto medesimo. Circonda la torre un fosso profondo, la cui larghezza superiore è di 50 piedi, l'inferiore di 12. Le prime torri avevano una controscarpa incamiciata e una galleria per fuochi di rovescio. Una specie di spianata, e parapetto, che s'innalza al di là del fosso, copre dal lato della campagna la torre, la quale del resto è internamente fabbricata col sistema delle casamatte. Si fa ascendere la spesa di codeste torri a 40 mila fiorini d'argento.

A Linz le torri Massimiliane sono in numero di 32; 23 sulla sinistra sponda del Danubio, 9 sulla destra. La distanza che corre tra esse permette che si sostengano l'una l'altra a vicenda, spazzando ciascuna dal lato suo la metà dell'interposto spazio. L'opinione degli esperti non è ben d'accordo ancora sull'importanza di questi nuovi forti, i quali d'altronde non hanno provato finora la loro efficacia in regolari attacchi. Alcuni temono, all'incontro, che in un serio investimento, le torri Massimiliane non possano a lungo resistere ai proiettili a la Paixans, i quali finiranno o ad accecare le artiglierie della piattaforma e ridurle all'impotenza, od a smantellare colla gravità della loro caduta i muri stessi della torre. Ne si può antivedere in simil caso - dicono essi - quale influenza possa esercitare su tutto il nucleo della fortificazione la rovina anche d'un solo baluardo".

Notizie tratte da :" Documenti della Guerra Santa d'Italia".

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Pianta austriaca delle opere 

Notizie sull'opera:

Sono interessantissime nella semplicità del loro disegno: dal ripiano più basso si aprono le feritoie per la difesa vicina; al centro, una doppia scala elicoidale in pietra viva, con in mezzo una sottostante cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, porta ai due piani superiori di cui il primo casamattato per 12 bocche da fuoco ed il superiore per i pezzi in barbetta.

Scarsi i locali di servizio e di deposito e molto sacrificati gli alloggiamenti per la guarnigione; ma più che forti, le torri, vanno considerate quali batterie protette, indubbiamente di notevole capacità di fuoco. L’aspetto esteriore delle torri, oltre che nella linea differisce anche nel sistema costruttivo da quello caratteristico delle opere austriache del tempo: il paramano esterno delle murature, anziché in conci di tufo a lati irregolari disposti ad " opus incertum ", è fatto con conci a faccia rettangolare di pietra viva, molto precisi e ben lavorati anche questi e allettati con sottile strato di malta.

Ben curate le centine delle cannoniere e di buona linea classicheggiante le cimase e le inquadrature delle porte d’accesso.

Questo tipo d’opera in cui la muratura era completamente soggetta al tiro di breccia, e quindi troppo vulnerabile per le artiglierie che andavano sempre più potenziandosi, fu in seguito abbandonato.

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Una delle feritoie perimetrali 

 

 

Vie d'accesso all'opera:

Dal centro di Verona si percorre la cosiddetta strada delle Torricelle ( Via dei Colli ) fino ad incontrare dopo circa tre chilometri sulla destra la prima Torre.  Le altre tre torri si trovano nelle vicinanze.

 

Approfondimento fotografico specifico delle varie Torri

Torre n° 1

Torre n° 2

Torre n° 3

Torre n° 4