Recensioni

Stefano Danese, Roberto De Bernardi, Michele Provvedi, Difesa di una Piazzaforte Marittima,

 

Il Golfo della Spezia è racchiuso tra un imponente cerchia di monti e colline che forniscono una preziosa difesa orografica del proprio territorio. Per sfruttare al massimo questa esclusiva tipicità geografica, nel periodo storico compreso tra la fondazione della città di Luni (177 a.C.) e la fine della seconda guerra mondiale (1945) vennero costruiti numerosi castelli e fortificazioni molto spesso sottovalutati ma di una elevata qualità architettonica tale da rappresentare la base conoscitiva per impostare nuove politiche di valorizzazione di questi beni culturali.

L'astuta è determinante intuizione di Napoleone, mai realizzata per il susseguirsi degli eventi storici cos' come li conosciamo, venne poi messa in pratica da Camillo Benso Conte di Cavour che, nel suo ruolo di Ministro di Marina, Agricoltura, Commercio, Finanze, fece pressioni in Parlamento affinché fosse realizzato un Arsenale nel Golfo della Spezia. ("E' necessario che la Camera si pronunzi sopra una questione dalla quale, a mio credere, dipende tutto l'avvenire della nostra Marina." - Tratto da Discorsi parlamentari di Camillo Benso di Cavour - Vol. IV - Atti della Camera dei Deputati.) Fu così che venne realizzato un piano tattico di fortificazioni e capisaldi che permisero un ottima protezione della città, del nuovo Arsenale e della flotta navale sulla fonda: una difesa interna sulla punta del Muzzerone, Santa Maria e Pezzino, contrapposta ad una struttura simile posta sul lato est, proveniente dalle batteria di Maralunga e Falconara, ed una esterna dal forte Palmaria e dalla batteria Bramapane che, oltre a difendere l'imboccatura del golfo, costituiva una valida difesa per eventuali sbarchi nell'ansa delle Cinque Terre. Lo studio di queste opere costituisce l'oggetto principale del testo che ci viene presentato, attraverso l'Autorità Portuale della Spezia dagli autori, Stefano Danese, Roberto de Bernardi e Michele Provvedi.

In esso è possibile evidenziare l'importanza strategica e militare degli insediamenti posti a tutela del territorio e del mare, dove piazzaforti e capisaldi non sono isolati, bensì omogenei e interdipendenti, legati alla morfologia e alla strategia di difesa dei luoghi. Le fortificazioni, infatti, coprono un vasto panorama, geografico, storico, architettonico, politico e militare e ci offrono la possibilità di conoscere ed approfondire una porzione di storia italiana attraverso alcuni monumenti ancora da scoprire.

E' per questo motivo che il libro, "Difesa di una Piazzaforte Marittima", non rappresenta in alcun modo una asettica descrizione di fortilizi militari. Questo testo, tramite immagini, prospetti, planimetrie, riesce a svolgere il fondamentale compito di valorizzare questo immenso patrimonio culturale ed i suoi contenuti, descrivendo il periodo storico che ha influenzato l'intera collettività ed offrendo un importante strumento di studio e di divulgazione per il presente ed una valida testimonianza per il futuro.

Ammiraglio di Squadra Andrea Campregher

Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto Tirreno