BATTERIA AMALFI

Provincia di Venezia

Rassegna stampa dedicata

 

«Dateci la batteria Amalfi»
la Nuova di Venezia — 06 giugno 2004 pagina 33 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. «Nonostante le promesse veneziane di sette anni fa non è stato fatto nulla a livello di Stato e Regione per permettere alla nostra amministrazione di acquisire il complesso della batteria «Amalfi» dal demanio marittimo e recuperarlo per finalità culturali». Cogliendo l’occasione di una visita guidata di 50 studiosi di edifici storici al suggestivo complesso della batteria «Amalfi» di Punta Sabbioni sotto l’impulso del Ministero per i beni e le attività culturali, il sindaco Claudio Orazio ha lamentato lo stato di degrado delle strutture. La visita, caldeggiata dal soprintendente Giorgio Rossini si inserisce nel progetto nazionale «Il tesoro degli italiani» nella sesta settimana della cultura ed è stata condotta dallo storico e giornalista Furio Lazzarini che ha fatto da guida al gruppo enucleando con precisione la rivoluzionaria, per l’epoca, architettura militare dell’Amalfi. A ricevere gli ospiti Piergiorgio Baroldi, vice presidente dell’associazione «Forti e Musei della costa», Alfredo Tormen dell’associazione «Il Piave 1915-1918» e il direttore dell’Union Lido Armando Ballarin che ha fatto da coordinatore dell’evento. (f.ma.)

«I forti in stato di abbandono»
la Nuova di Venezia — 28 settembre 2004 pagina 35 sezione: PROVINCIA

PUNTA SABBIONI. «In mezzo a sterpi, tetti pericolanti e scritte indecenti, cinquanta turisti italiani e austriaci hanno visitato la Batteria Amalfi. Oltre a criticare il totale degrado, ci hanno chiesto perché il Comune non ha ancora salvato i forti dalla distruzione». Non nascondono il loro imbarazzo, Furio Lazzarini, ricercatore storico ed esperto di fortificazioni costiere, e Alfredo Tormen, che hanno fatto da accompagnatori agli iscritti dell’associazione «Il Piave 1915-1918». «Non capisco da chi o da che cosa dipenda questo stato di degrado e abbandono - denuncia Tormen - la legge sulla tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale da anni dispone la tutela e valorizzazione dell’Amalfi e degli altri manufatti ex militari della Grande guerra. I forti sono le ultime testimonianze rimaste della battaglia del Piave, e potrebbero attrarre turismo culturale di qualità, diverso ed alternativo a quello già esistente a Cavallino-Treporti». «Vero - ironizza Lazzarini, presidente dell’associazione «Forti e musei della costa» - solenni promesse e proclami ne abbiamo ascoltati parecchi ma poi tutto è tornato nel dimenticatoio. Già dal 1997 si erano avviati interventi di ripulitura e di manutenzione conservativa all’Amalfi e alla Vettor Pisani, ma poi tutto è tornato come prima, se non peggio. Ma quanto mi ha maggiormente contrariato è il mancato coinvolgimento di «Forti e musei della costa» che risale a pochi giorni fa, nei lavori di pulizia intrapresi dall’amministrazione alla batteria Pisani, prevedendo per giunta una visita guidata conclusiva e una mostra sul tema il 24 ottobre, notizie che l’associazione ha appreso solo dai giornali». Presenti alla visita anche alcuni reduci che prestarono servizio all’Amalfi durante la Seconda guerra mondiale, tra cui Aldo Bodi di Ca’ Ballarin e Raoul Ferraresi di San Donà. «Queste artiglierie - ricordano - erano in grado di lanciare granate, alte quanto un uomo e pesanti 875 chili, a quasi venti chilometri di distanza, con una precisione tale da stupire lo stesso nemico». (Francesco Macaluso)

Vittorio Emanuele in visita a Cavallino
la Nuova di Venezia — 04 novembre 2005 pagina 35 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. Vittorio Emanuele di Savoia (nella foto) ha accolto l’invito a visitare le batterie costiere di Cavallino-Treporti nella prossima primavera per ripercorrere idealmente le orme di suo nonno Vittorio Emanuele III. Lo ha comunicato al ricercatore storico Furio Lazzarini al tavolo reale della commemorazione del Congresso di Peschiera. Vittorio Emanuele III, ricordato come «il Re soldato», si recò infatti sul fronte del Basso Piave in almeno in tre occasioni, negli anni 1917-1918, osservando anche la nuovissima «Batteria Amalfi» di Punta Sabbioni, armata con due possenti cannoni da 381 mm e che costituiva il fulcro dell’artiglieria di sbarramento costiero. Al congresso Furio Lazzarini, presidente dell’associazione «Forti e musei della costa» di Cavallino-Treporti, ha curato una ricostruzione della Grande Guerra con un folto gruppo di figuranti dell’associazione «Le Sentinelle del Lagazuoi» e con l’allestimento di un accampamento militare negli scoperti della «Palleria», antico deposito di munizioni della Serenissima. (f.ma.)

Batteria Amalfi Un nuovo libro
la Nuova di Venezia — 25 agosto 2006 pagina 33 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. «Chi leggerà questo libro guarderà con occhi diversi la Batteria Amalfi di Punta Sabbioni che nella prima guerra mondiale costituì il cardine dell’intero sistema fortificato costiero a difesa di Venezia». Ne parla con passione il presidente dell’associazione «Forti e Musei della costa» Furio Lazzarini, della sua ultima fatica letteraria intitolata «La Batteria Amalfi nella Grande Guerra» pubblicata dall’associazione storico-culturale col Comune di Cavallino-Treporti. «L’agile volume tradotto in tedesco e inglese - spiega Lazzarini - analizza le ragioni che determinarono la progettazione della Batteria Amalfi, ne descrive le fasi di costruzione e le caratteristiche tecniche, raccontandone poi l’intenso impiego bellico nel corso del Primo conflitto mondiale, dopo lo sfondamento di Caporetto, quando il fronte terrestre giunse ad attestarsi ad appena una manciata di chilometri da Venezia. Già al momento dell’entrata in servizio (14 maggio 1917) l’Amalfi costituì la maggiore difesa della piazza marittima di Venezia, rappresentando uno tra i più moderni e potenti complessi di artiglierie dell’intero fronte italo-austriaco». (f.ma.)

Cavallino, vai al cinema e impari l'ospitalità
la Nuova di Venezia — 11 marzo 2007 pagina 41 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. Nuovo appuntamento con il progetto ospitalità organizzato dall’amministrazione comunale domani sera alle 20.30 alla sala teatro Cormorano di Ca’ Savio. Si tratta della lezione-conferenza: «Signore e signori, va in scena il cinema» dal sottotitolo: «Lezioni di comunicazione». Si tratta di una conferenza spettacolo che prenderà spunto da film famosi per un’analisi dei processi comunicativi più efficaci sia per accogliere gli ospiti che per instaurare scambi relazionali di successo. Nel corso della serata, inoltre, sarà confermato l’Educational Tour «Visita alla Batteria Amalfi e all’Isola degli Armeni» che avrà luogo il 25 marzo. L’adesione dei partecipanti dovrà pervenire all’Ufficio Turismo, entro e non oltre il 20 marzo. Ecco il programma: dalle 10.30 alle 11.45 l’incontro al municipio con lezione propedeutica, dalle 12 alle 13 inizia la visita alla Batteria Amalfi con la guida storica comunale Furio Lazzaroni. Alle 14.30 ci sarà l’imbarco a Ca’ Savio per la visita all’isola degli Armeni. Il costo sarà stabilito in base al numero dei partecipanti. (f.ma.)

Batteria Amalfi da premio
la Nuova di Venezia — 23 ottobre 2008 pagina 37 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. L’associazione «Forti e Musei della Costa» ha ricevuto dalla commissione cultura della Regione un finanziamento di 30 mila euro per l’importante ricerca storico-culturale. Il lavoro si intitola «La Batteria Amalfi negli anni di Salò attraverso i ricordi e le testimonianze dei protagonisti». «Abbiamo dato all’associazione un giusto e dovuto riconoscimento storico-culturale - ha detto il consigliere regionale Lega Nord nonché presidente della commissione cultura, Daniele Stival - per un progetto che da subito ci è piaciuto per la sua idea di raccontare la storia del Cavallino-Treporti durante gli anni della guerra facendo parlare in prima persona i reduci del litorale che hanno avuto la possibilità di trasmettere alla comunità le loro vicissitudini di quegli anni». «Speriamo che l’attenzione verso la storia del territorio - spiega il presidente dell’associazione Furio Lazzarini - possa stimolare interventi per bloccare il degrado di forti militari, batterie e torri telemetriche di Cavallino. Tesori di inestimabile valore storico che dovrebbero diventare musei invece di marcire per l’inerzia politica e burocratica». (f.ma.)

I reduci si raccontano
la Nuova di Venezia — 28 novembre 2008 pagina 44 sezione: GIORNO/NOTTE

Una ventina di reduci della Seconda guerra mondiale, che hanno scritto le ultime pagine di storia della batteria militare di Amalfi tra il ’43 e il ’45, saranno i protagonisti, domani alle 17.30 alla sala conferenze dell’Union Lido di Cavallino, della presentazione del libro «L’Amalfi racconta». Il libro, scritto dal presidente dell’associazione Musei e forti della costa, Furio Lazzarini, raccoglie le loro preziose testimonianze. In contemporanea l’associazione locale dei ristoratori preparerà ricette descritte dagli ex cuochi della batteria militare dell’epoca come polpettine, croccantini di riso e caffè servito nella ciofeca originale della caserma, ripristinata per l’occasione. Nella sala conferenze inoltre saranno esposti alcuni manichini con uniformi, equipaggiamenti e cimeli del personale della Batteria Amalfi, e inoltre alcune opere ispirate al libro. «E’ una grande soddisfazione per me - dice l’autore del libro Furio Lazzarini - avere ospiti numerose autorità della Provincia, della Regione e sindaci e assessori di Cavallino-Treporti, Jesolo, San Donà, Tiene e Ceggia, oltre alle associazioni combattentistiche e d’arma dei marinai, dei lagunari e degli artiglieri». Moderatore dell’evento il giornalista Beppe Gioia. (Francesco Macaluso)

Batteria Amalfi, quanti ricordi
la Nuova di Venezia — 09 dicembre 2008 pagina 36 sezione: GIORNO/NOTTE

di Francesco Macaluso Quando si pensa alla storia del secondo conflitto mondiale, la mente va subito agli ossari, ai crimini di guerra, alle località che hanno ospitato importanti battaglie. Pochi hanno la fortuna di confrontarsi con racconti e emozioni vissute dai protagonisti. Per conservare questo importante tassello della storia moderna prima che se ne sgretoli la memoria, lo storico Furio Lazzarini, presidente dell’associazione «Forti e musei della costa» di Cavallino-Treporti, ha compiuto un lavoro di ricerca storiografica durato 10 anni intervistando decine di veterani di tutta Italia che hanno combattuto la seconda guerra mondiale nel Veneziano tra il 1942 e il 1945. La ricerca ha permesso a Lazzarini, attraverso il pugno di foto ingiallite e ricordi che ogni reduce aveva da consegnargli, di ricostruire la vita della batteria Amalfi di Cavallino-Treporti negli anni di Salò. Il libro intitolato «L’Amalfi racconta» descrive la suspence, ma anche speranze, amicizie e amori, vissuti al culmine del secondo conflitto mondiale all’interno della imponente struttura bunker sormontata da due enormi cannoni girevoli che potevano sparare una granata al minuto ad una distanza di 19,8 chilometri. Il contenuto in immagini ed esperienze raccontate a viva voce dagli ospiti e relatori ha incantato il pubblico durante la presentazione del libro organizzata dall’Apt e con Union Lido, nei giorni scorsi. Toccante la testimonianza della professoressa Franca Zocche, ordinaria della Bocconi di Milano e figlia dell’ultimo comandante dell’Amalfi tra il ’43 e il ’45, Umberto Zocche. In prima fila non sono mancati una ventina di reduci dal Veneto e dal Trentino e tra tutte sarà ricordata la simpatica testimonianza del veterano dottor Celio Visentin, all’epoca infermiere all’Amalfi. A 60 anni da quei fatti c’è stata commozione di fronte alle immagini che ritraevano quelli che oggi sono veterani come ragazzi giovani e pieni di coraggio fra le cannoniere della imponente torre corazzata di Ca’ Savio. A fine convegno i ristoratori di Cavallino-Treporti hanno offerto agli ospiti dell’appuntamento piatti tratti realizzati leggendo le ricette dell’epoca.

Crolla parte di un tetto lungo via Fausta
la Nuova di Venezia — 26 gennaio 2009 pagina 17 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. Crollati sulla carreggiata di via Fausta mattoni e tegole del tetto di una casa demaniale affacciata sulla provinciale all’altezza di Ca’ Savio. Paura sabato sera fra gli automobilisti che hanno rinvenuto i resti del crollo del tetto dell’abitazione di proprietà del Demanio avvisando le forze dell’ordine che hanno transennato l’area deviando il traffico. Per fortuna non ci sono stati feriti o danni ai mezzi in transito sulla provinciale e stamattina ci penseranno i tecnici della Provincia e del demanio a puntellare i muri della casa affacciati sulla strada. A causare il danno un cedimento statico che ha provocato il distacco improvviso di una porzione di mattoni e tegole del tetto dell’edificio dal passato scintillante come magazzino della storica Batteria Amalfi e ora abbandonato e in rovina da alcuni decenni. Se non si sono registrati incidenti è anche per l’intervento dei vigili del fuoco di Jesolo e di una squadra di volontari della Protezione civile di Cavallino-Treporti che hanno deviato il traffico e dopo un accurato sopralluogo hanno messo in sicurezza l’edificio abbattendo i rimanenti calcinacci e mattoni pericolanti scongiurando che si verificasse un ulteriore crollo. Pompieri e volontari hanno anche messo in sicurezza la carreggiata stradale ripulendola dai calcinacci caduti. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale che hanno chiuso al traffico la corsia affacciata sullo storico edificio limitando il transito to su una corsia di marcia. (Francesco Macaluso)

«Il crollo della casa era prevedibile»
la Nuova di Venezia — 27 gennaio 2009 pagina 29 sezione: PROVINCIA

CAVALLINO. «Il crollo di una parte del tetto della casa demaniale lungo via Fausta non è un fatto imprevisto bensì la conseguenza annunciata dello stato di abbandono in cui versano molti edifici ex militari e non che si trovano nel nostro territorio». L’ex sindaco di Cavallino-Treporti, ora capogruppo dell’opposizione, Claudio Orazio, segnala la necessità di interventi di recupero per i tanti edifici storici abbandonati a Cavallino. «Ho denunciato questa grave situazione nella recente presentazione del libro di Furio Lazzarini «L’Amalfi racconta» - spiega Orazio - esprimendo tutta la mia preoccupazione e lanciando un grido d’allarme sullo stato di degrado raggiunto da questi edifici. Nulla si è mosso. Siamo stati facili profeti. Gli immobili, abbandonati da anni e sui quali non è mai stato fatto alcun intervento di manutenzione, rischiano di cadere a pezzi portando tra le rovine pezzi di storia della nostra comunità e del nostro territorio». «Ci sarà qualcuno che paga per questo processo di depauperamento storico e culturale che investe il nostro Comune - continua - o si tenterà ancora di far passare quello che sta succedendo come una fatalità. E’ possibile compiere un atto concreto per trasferire questi beni immediatamente ai Comuni di modo che si possano attivare interventi di recupero coinvolgendo anche le associazione di volontariato o privati disponibili a investire? Si potrebbe amaramente scommettere su quale edificio crollerà adesso, se la casa ex consorzio di bonifica a Lio Grando piuttosto che il Forte Vecchio, se la Batteria Pisani piuttosto che l’ex caserma Mandracchio». (Francesco Macaluso)