BUCO DI VELA o Forte di Cadine

Provincia di Trento

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Sorge a cavallo della strada che da Trento porta a Cadine. Nel territorio comunale di Sopramonte. Sorge all’imbocco della gola del torrente Vela, affluente di destra Adige in corrispondenza del villaggio omonimo a m. 422; dista km 4 da Trento.

Lavori eseguiti tra gli anni 1860 e 1862.

Armamento principale:

Tre cannoni da 90 mm. M.75/4 abbastanza antiquati in cannoniera minima (settore orizzontale di tiro di 46° ), tutti orientati verso Cadine. 

Vista dell'opera da Cadine verso Trentobuco di vela disegni originali austriaci.jpg (51508 byte)

 

Armamento secondario:

Due cannoni da 80 mm. in barbetta

Cenni storici:

Era chiamata in austriaco Strassensperre Buco di Vela. Opera che fa parte della prima ondata di fortificazioni. Faceva parte della linea che partendo dal monte Bondone scendeva attraverso Candrai e Sopramonte, e della quale erano opere permanenti, oltre a questo, il forte Doss di Sponde, gli apprestamenti di Camponzin di Candrai e il blockhaus di Mandolin. Tale linea si articolava poi in una serie di  postazioni campali sul crinale della montagna, a difesa contro un eventuale risalimento della Val del Sarca. Scopo dell’opera era di sbarrare il solco di Cadine contro eventuali penetrazioni verso Trento. Dopo l’annessione del Trentino all’Italia fu usato quale deposito di munizioni ( polveriera del Buss di Vela ). Fu radiato dal Demanio Militare il 29-03-1949. Nel 1955 il suo valore fu stimato in 2.600.000 di lire. Il 13-02-1959 fu venduto al geom. Vasco Rigo di Rovereto per L. 1.313.000. E' stato presentato a Rovereto, in occasione di un convegno, il progetto di restauro e riqualificazione della fortificazione.

Il progetto si affianca, per la parte riguardante principalmente le sistemazioni esterne, al progetto del Servizio Beni Culturali – Ufficio Beni Monumentali ed Architettonici, denominato “Progetto di restauro e la valorizzazione del Forte “Strassensperre Buco di Vela” . I lavori hanno riguardato la pulizia generale dell’area dalla vegetazione, con sistemazione e ripristino della stradina di accesso al forte, la predisposizione di impianto di illuminazione, l’impermeabilizzazione della galleria di collegamento tra i due corpi del manufatto previa rimozione del terreno. Ulteriore opera migliorativa è stato il consolidamento della parete rocciosa a fronte del forte con la posa di strutture paramassi e di rete metallica.        Importo lavori manodopera esclusa: 89.185 Euro

I lavori inizieranno nel 2003. Nel 2011 sono stati completati ed è stato aperto al pubblico. All'interno del forte dovrebbe trovare sede il Centro di informazione sulle fortificazione austroungariche in Trentino.

Purtroppo, nel 2012 non è prevista nessuna apertura ed al momento non è utilizzato. 

 

buco di vela pianta.jpg (85399 byte)Notizie sull'opera:

Opera in casamatta di pietra calcarea rossa squadrata con generosi apporti di calcestruzzo armato su più piani per adattarsi al terreno. Muri frontali spessi m. 1.90 e volte con spessore in chiave di m. 1.11 coperte da mantello impermeabile. Non era certo tra i forti più armati, ma già la sua posizione naturale a cavallo della strada ( opera unica nel suo genere ) lo rendeva un ottimo sbarramento era infatti una tagliata anche se non era presente un portone. All’interno si trovavano: sulla destra, l’alloggio ufficiali, la cucina, il deposito della legna e i servizi igienici; sulla sinistra, un deposito munizioni, e le casematte dei cannoni. Ai due lati di quest’ultime, a semicerchio, delle gallerie di tiro munite di feritoie per fucili.

La fronte ovest, rivolta verso Cadine e la via di penetrazione dal Garda e dalle Giudicarie, sbarra l’ingresso della gola. E’ protetta dal resto di un fossato in cui scorre il torrente che dal piede della roccia della sponda destra si porta su quella opposta, sempre in sede occulta, e dai resti di un avamposto munito di fuciliere che rea chiudibile con una porta blindata di ferra. Un ordine di cannoniere, alternato e completato da fuciliere, caratterizza il gran corpo trasversale. La strada è costretta nel soprapasso che compone un fornice di cotto e che copre la larghezza dell’opera. La fronte orientale, verso valle, è maggiormente indicativa dell’audacia costruttiva dell’opera, saldamente ancorata alla spaccatura nella montagna in situazione aerea. I due portali architravati con lunetta a pieno sesto sono accessibili da terrazzi esposti sul vuoto. Ripetono il disegno dei portali, defilati, del sovrastante forte Doss di Sponde.

Un robusto muro scendeva dal forte costeggiando la sponda sinistra del torrente completando il sistema difensivo. Una porta di ferro blindata definiva la decompressione con quella a monte, verso Cadine. Anch’esso era munito di feritoie per fucili onde garantire la difesa ravvicinata. Risalendo la strada da Trento è anticipato sulla destra da un piccolo posto di guardia. Collegato con il sovrastante forte Doss di Sponde tramite una strada militare, ancora in buone condizioni. 

 

Vie d'accesso all'opera:

Da Trento si risale la strada verso la località di Cadine fino a passare sotto il forte Buco di Vela.

Foto esterni 2012

Foto degli interni dopo i lavori di recupero

Particolari all'esterno

Altre viste in sezione dell'opera