BARBADIFIORI

Provincia di Trento

barbadifiori.jpg (63959 byte)Posizionato a monte di Pejo Fonti, sul fianco destro della valletta che porta alla forcellina di Montozzo, su un roccione a quota 1610 m. sulla destra orografica del torrente Noce.

Fu iniziato nel 1880 ( altre fonti parlano del 1860).

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Armamento principale:

Alcuni pezzi di piccolo calibro.

 

 

 

Vista dell'opera dopo il conflitto

Cenni storici:

La funzione di quest'opera era di chiudere la valle di Pejo, assieme alla dirimpettaia opera gemella di Frattasecca ( complesso "Montozzo" ) che non fu mai costruita, contro l’eventuale aggiramento degli sbarramenti del Tonale dalla Forcellina Montozzo. Il progetto fu realizzato dal tenente del Genio Maximilian Freuer riprendendo, i disegni datti dal tenente Kleiner e dal capitano Zeidler. La direzione dei lavori fu affidata al tenente Stanislaus Navratil.  I lavori furono eseguiti dall'impresa Giovanni Zontini di Riva del Garda. Il preventivo iniziale ammontava a K. 160.000 e venne rispettato. Nel 1906 furono fatti altri lavori di ammodernamento ma non furono mai completati.

Il forte oggi

 

Notizie sull'opera:

Era anche chiamato in tedesco Werk Pejo. L’approvvigionamento idrico avveniva attraverso una tubazione che alimentava una cisterna. I collegamenti telefonici erano con Cogolo, Fucine e Vermiglio. Tramite la centrale di Strino poteva mettersi in contatto con tutti i forti dello sbarramento. Era collegato con linea telegrafica con la centrale di Malè. Con il forte Pozzi Alti poteva collegarsi in maniera ottica. Già nel 1915 furono prelevati alcuni pezzi di piccolo calibro del forte e messi in postazione sotto la Cima Coni e lungo il costone di malga Pudria. Il forte funzionò più che altro da casermetta.

 

Vista del forte e delle ridotte vicine

 

 

Vie d'accesso all'opera:

Da Pejo Fonti, subito dopo la malga Termenago di sotto, sentiero sulla sinistra, che dopo aver attraversato il torrente Noce, conduce fino ai ruderi del forte.