SACCARANA

Provincia di Trento

 

                                                      Foto dell'opera ai nostri giorni

 

Sorge sul versante destro della valletta di Strino a quota molto elevata, 2116 m.

Fu costruito tra il 1912 e il 1915.

Armamento principale:

Quattro obici da 10 cm. M 09 in cupole corazzate girevoli.

Armamento secondario:

Due casamatte corazzate per cannoni da 8 cm M 05, 17 mitragliatrici da 8 mm M 07/12 sistema Schwarzlose.

Cenni storici:

Faceva parte dello sbarramento del Tonale ( Sperre Tonale ). Il suo compito era di sbarrare la Val di Sole e la Val di Strino assieme al forte Pozzi Alti. Sembra che alla scelta del sito su cui č stato costruito, abbia contribuito anche il Capo di Stato Maggiore Franz Conrad von Hotzendorf. Il progetto del forte fu del tenente del Genio Hugo Hartmann che diresse anche i lavori di costruzione sino al 1° maggio del 1912. Il preventivo iniziale del 1908 era di K. 2.180.000, salito poi a K. 2.825.839. Durante la prima guerra mondiale fu sottoposto ad ininterrotti cannoneggiamenti da parte dagli italiani situati sulla parte opposta del Tonale, ed in special modo dal forte di Corno d'Aola.

Altra immagine di quel che resta oggi

 

Fu proprio il forte Saccarana a colpire e distruggere la " Ridotta Garibaldina ". Nel mese di agosto del 1915, sia il forte italiano di Corno d'Aola che una batteria di due mortai da 280 piazzati a Pontagna lo danneggiarono notevolmente ( il capitano Sbriscia riusciva dopo tre colpi di inquadramento, a centrare uno dei depositi di munizioni che provocava, tra l’altro, il distacco di una delle cupole corazzate che rotolava intera a notevole distanza, provocando 5 morti e 13 feriti ). Nel 1936 fu acquistato dal comune di Vermiglio.

 

 

 

L'opera di Saccarana in aspetto mimetico

 

 

Notizie sull'opera:

E’ chiamato anche Zaccarana o in tedesco Werk Tonale. Essendo il pių recente delle opere dello sbarramento, era anche il pių munito. Costruito in casamatta di calcestruzzo interamente blindato. Altre due cupole, oltre a quelle degli obici fungevano da osservatorio.

Era dotato di illuminazione perimetrale ed interna attraverso un gruppo elettrogeno. Un fossato era presente nella fronte e nel fianco destro. L’approvvigionamento idrico avveniva attraverso una tubazione che alimentava una cisterna.

I collegamenti telefonici avvenivano, tramite la centrale di Strino, con il forte Pozzi Alti, il forte Mero, il Passo del Tonale, Vermiglio, Fucine e Cogolo. Collegamenti ottici erano possibili con il forte Pozzi Alti, il forte Mero e l’opera di Barbadifiori. Malgrado tutto, fu deciso di non ripristinarlo dopo i cannoneggiamenti e il Comando Austriaco preferė abbandonarlo portando le bocche da fuoco in postazioni campali.

La guarnigione del forte era composta da 4 ufficiali e 163 uomini. Era collegato con il sottostante forte Mero da una strada militare.

Il forte dopo la guerra

 

Vie d'accesso all'opera:

Percorrendo la strada del Tonale si oltrepassa l’abitato di Vermiglio. Dopo aver superato il torrente Strino si percorre ancora un chilometro circa. Si prende una deviazione sulla destra (ex strada militare) che dopo sette chilometri circa di mulattiera porta al forte.