LARINO

Provincia di Trento

Il forte Larino oggi (agosto 2012)

 

Si trova nella parte alta delle Giudicarie inferiori, dopo la confluenza del Rio Adanà con il fiume Chiese, circa mezzo chilometro a sud di Lardaro, a 700 m di quota.

Fu costruito tra gli anni 1860 e il 1862.

Armamento principale:

Quattro cannoni da 150 mm. Mod. 61 in ghisa in cannoniere minime.

Armamento secondario:

Quattro cannoni da 90/75 da campagna in cannoniera minima; ad ovest piazzati all’esterno per sbarrare la rotabile ( costruita nel 1914 ), c’erano quattro cannoni da 80/5 in barbetta.

Cenni storici:

E' tra i primi costruiti nel Trentino ed aveva il compito di sbarrare la via di risalita dal Lago d'Iseo, proveniente dal Bresciano. Progettista e direttore dei lavori fu il capitano del genio Oskar Meiss von Taufen. Dopo un primo sopraluogo e la definizione del punto in cui doveva sorgere la fortificazione si procedette alla fase di esproprio dei terreni. Dalla fine dei lavori il forte fu oggetto ogni anno di manutenzione e di una serie di adeguamenti.

1862: realizzazione dell’impianto parafulmini;

1863: ingrandimento del deposito delle polveri;

1864: manutenzione straordinaria del tetto;

1869: rifacimento dell’impianto idrico: sostituzione delle tubature in legno con condotte in pietra;

1878: costruzione di una latrina nel fossato ( per il nuovo blockhaus a fianco );

1879: probabile costruzione di un deposito munizioni sotto la casamatta, aggiunta di un posto di guardia e costruzione di un accesso;

1880: realizzazione dell’ impianto telefonico;

1882: adeguamento sanitario;

1887: con decreto del Ministero della Guerra n. 422 dell’8 febbraio si dispone la costruzione di una linea telegrafica nello sbarramento. Con protocollo n. 137 del 14 febbraio la Direzione del Genio di Trento diede inizio alla fase progettuale con lo studio del collegamento Riva-Lardaro, affidandone l’elaborazione al capitano del Genio, Wilhelm Hagen von Hagenburg;

1895-1897: rifacimento delle cannoniere su progetto del capitano del Genio, Gustav Faln. Le cannoniere originali avevano strombatura semplice e vengono ricostruite con strombatura a gradoni per attenuare sempre più l’effetto dell’imbocco. Le soglie, le guance e il cielo vengono formati da grossi conci di granito costituenti piani paralleli alle parete frontale e limitati verso l’interno;

1907: da una relazione del Genio di Trento si osservò che il Larino, come gli altri forti dello sbarramento ( escluso il Corno );

1914: fu declassato alla funzione di magazzino;

1918: il forte è passato in mano italiana è adibito a polveriera;

1956: passa dal Demanio Pubblico al Demanio Patrimoniale dello Stato;

1970: viene venduta all’asta pubblica all’arch. Pedretti di Tione.

Attualmente è adibito a Museo ed è visitabile.

larino pianta piano terra.gif (43216 byte)Notizie sull'opera:

Sorge su uno sperone che precipita a picco sulla strada. E' piuttosto vasto, circa 900 mq. di superficie. C'è indubbiamente una ricercatezza compositiva nelle facciate e gli effetti decorativi non sono affatto dimenticati. Interamente costruito con conci di granito lavorati a scalpello. Lo spessore varia da m. 2 a m. 1,30 rispettivamente per il fronte d’attacco ( S e E ) e per la parte amica ( N e O ). Le fondazioni penetrano nel sottosuolo solo per circa m. 1,30 sotto il livello del fosso, dato la natura del terreno roccioso. Ha uno sviluppo di pianta ad angolo retto, con i due lati verso sud e verso valle.

Fra questi due lati c'è il cortile. Ad un solo piano, presenta un leggero dislivello fra il braccio sud e il resto del forte, dovuto alle differenze di quota del terreno dove poggia. E’ un’opera casamattata circondata da un fossato. I locali sono " alla prova " coperti da volte a botte in pietra o in mattoni pieni. Le pareti dei locali erano intonacate ed avevano pavimento in tavole di legno poggiate su travetti al pavimento. Il rifornimento idrico era costituito da una cisterna interna al forte, alimentata da un acquedotto. gli scarichi fognari venivano invece convogliati in una fossa biologica esterna sotto il livello del fosso. Poteva ospitare tre ufficiali e 122 uomini. Era dotato di locale di guardia, cucina con cantina, deposito viveri, infermeria, servizi igienici, dormitori, celle di reclusione.

In questa opera i cannoni non erano in torretta ma in cannoniere che si trovavano sui lati sud, est ( verso valle ) e sullo spiazzo di arrivo al forte (nord ). Delle feritoie fuciliere erano sull'intero perimetro del forte. Ogni foro cannoniero era infatti affiancato sui due lati da una feritoia fuciliera. La copertura era, come il altre opere, in terra battuta ad erba rasata ( spessore medio m. 2,50 ), per attutire l'impatto dei colpi d'artiglieria.

E' senz'altro un bell'esempio di architettura fortificata ottocentesca, un'opera quindi ben lontana dai bunker di alcuni decenni dopo.

Non avendo subito danni durante il conflitto, si è mantenuto in buone condizioni ed è stato restaurato completamente negli ultimi anni.

Vie d'accesso all'opera:

Dalla strada statale delle Giudicarie, scendendo da Lardaro, poche centinaia di metri dopo il paese, per strada di campagna che si stacca sulla destra dopo l'edificio di un'osteria abbandonata. Strada quasi pianeggiante, percorribile in auto: pochi minuti al piazzale d'ingresso.

Per il 2013 tutti i sabati e le domeniche di luglio e agosto visite guidate a Forte Larino alle ore 10.00, 11.00, 14.30 e 15.30.

La visita è parte di un'escursione guidata di una giornata alle fortezze dell'impero austro-ungarico in compagnia degli Accompagnatori di Territorio.
L’escursione sulle montagne della Valle del Chiese conduce ai luoghi di combattimento, tra trincee e camminamenti, baracche e teleferiche, alla scoperta di reperti e testimonianze della Grande Guerra. 
Prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazioni:.
CONSORZIO TURISTICO VALLE DEL CHIESE
38085 Pieve di Bono TN, Fraz. Cologna 99
Tel.0465 901217 Fax. 0465 900334

 

Prima del restauro

Durante il restauro

Immagini di agosto 2012 panoramiche

Immagini di agosto 2012 particolari  

Immagini interno     

Particolari tecnici