BUSO

Provincia di Trento

L'ingresso del forte oggi

 

Sorge al limite orientale del Parco naturale di Panaveggio e San Martino, a circa tre chilometri da Bellamonte (m.1372), in Val Travignolo sulla strada che da Predazzo porta a Passo Rolle, a quota 1450 m. (il sito del forte è sul territorio comunale di Predazzo (Val di Fiemme), e dista km. 75 da Trento.

Fu costruito tra il 1890 e il 1895 e riammodernato nel 1912.

Armamento principale:

Sei cannoni da 90 mm. Mod. 4 (secondo altre fonti quattro cannoni da 120 mm. ).

Vista del forte ai nostri giorni

Armamento secondario:

Nel 1916 furono piazzati 3-5 pezzi di piccolo calibro vecchio modello.

Le aggiunte eseguite sul forte

 

Cenni storici:

Faceva parte del complesso formato dal forte Dossaccio e le difese poste a Cima Bocche e alle Carigole chiamato Sperre Paneveggio. Il suo scopo era di sbarrare la strada e la valle del torrente Travignolo. All'inizio del conflitto, i cannoni vennero smontati dalle cupole e sistemati in posizioni all'aperto. Secondo un rapporto del Servizio Informazioni del Comando della Ia Armata del giugno 1916, risultava infatti che al posto delle artiglierie, vennero sistemati dei tronchi d'albero. Durante il conflitto servì da deposito e caserma.

Negli anni trenta fu dismesso dal Demanio Militare Italiano ed è ora di proprietà della società Primiero Energia Spa che lo usa come officina e deposito per la diga vicina. E' stato rifatto da loro un tetto di lamiera. Lo stato conservativo è buono, malgrado delle costruzioni aggiuntive.

Notizie sull'opera:

Era chiamato anche Strassensperre Albuso. Era un'opera di difesa stradale in quanto sbarrava direttamente la strada. Costruito su roccia, a conci squadrati e bugnati di porfido della zona. Struttura che si eleva su due piani. La copertura veniva raggiunta tramite scale di ferro esterne. La pianta dell'opera pentagonale è compatta e cinta perimetralmente da fossati. L’angolo sud della fronte bastionata è munito di torrioncino semicilindrico molto pronunciato. La facciata nord presenta un’altro torrioncino con dei finestroni ad arco ribassato mentre quella a sud, delle feritoie lunghe e strette.

L’angolo smussato di nord-est forma uno sperone con doppio ordine di feritoie e cannoniera in casamatta. Dalla facciata una scala pensile di ferro saliva sulla copertura blindata. Una galleria divisa in più rami protetti da fuciliere, difendeva il fronte di gola. Trincee blindate con camminamenti coperti e gallerie tendevano un sistema difensivo tra il forte Buso, il forte Dossaccio e la sella delle Carigole

L’illuminazione esterna avveniva tramite riflettori ad acetilene e lanterne, sempre ad acetilene, a scomparsa. L’approvvigionamento idrico avveniva tramite una tubazione che riforniva una cisterna della capacità di 34 mc.

Era collegato telefonicamente con il vicino forte Dossaccio e tramite quest’ultimo con il forte Someda. Era anche collegato otticamente con il forte Dossaccio. Nella relazione del K.u.K. Geniedirektion di Trento del 1913 risultava che la guarnigione era formata da 3-5 ufficiali e 57 ( o 134 secondo altre fonti) soldati. Nel piazzale settentrionale vi è una stele a ricordo dell’ing. Leo Moser perito il 7-11-1950 in un incidente sul lavoro durante la costruzione della diga.

Vista del forte dalla strada

 

Vie d'accesso all'opera:

Dall’abitato di Predazzo imboccare la strada statale che porta al Passo Rolle. La si percorre fino alla località Bellamonte. Da qui, si prosegue per altri tre chilometri fino a trovare sulla destra una strada privata che si stacca dalla statale e raggiunge la diga. Indispensabile avere il permesso per entrare.