Le Fortificazioni della Lombardia

Forte Rocchetta

Mantova

Pianta del forte Rocchetta

Armamento:

Era formato da 13 pezzi tra cannoni a retrocarica, ad avancarica e obici ad avancarica.

Dopo la messa in stato di difesa la disposizione fu questa:

- tre cannoni da 12 libbre FR a retrocarica erano rivolti verso il Po;

- due cannoni da 12 libbre FR ad avancarica erano rivolti verso il Po;

- un cannone da 24 libbre FL ad avancarica erano rivolti verso il Po;

- due cannoni da 7 libbre BL ad avancarica erano rivolti verso il Po;

i rimanenti erano di riserva o con altri puntamenti.

 

Cenni storici:

La testa di ponte dipendeva dal comando di fortezza di Mantova, che con ordine del 23 aprile 1866 prescrisse di iniziare le operazioni per la messa in stato di difesa.

Nelle massicce traverse già esistenti si ricavarono ripostigli per munizioni, rivestiti di legname; si aggiunsero nuove traverse di terra (o di gabbioni) per separare i pezzi a coppie. Vennero abbattuti diversi edifici e piante all'interno della zona di servitù militare per un raggio di quasi 1500 metri. Si accumularono munizioni nell'ordine di 400 colpi per pezzo e viveri per un mese.

Ecco la successione degli avvenimenti decisivi: il 5 luglio 1866 alle 4 del mattino 153 cannoni sparano contro il forte di Motteggiana (Noyeau) e al forte Rocchetta . Il 9 luglio Motteggiana viene occupata dopo breve resistenza da bersaglieri e fanteria. Il 16 luglio il generale trasferisce il quartier generale a Croce del Gallo. All’alba del giorno seguente, il 17 luglio, gli Austriaci aprono il fuoco, al quale subito rispondono gli Italiani. Dal campanile di Sailetto il generale ordina di aumentare l’intensità del cannoneggiamento. Il generale Austriaco Stankovics, comandante di Mantova, dà l’ordine di ritirata dopo aver fatto saltare i forti. A mezzanotte i presìdi austriaci lasciano silenziosamente le piazzeforti ritirandosi su Mantova. Alle 3 si sentono violenti scoppi ai forti di Rocchetta e Boccadiganda. I colpi sparati furono quasi 11.000! Complessivamente modesto il numero delle vittime: gli Austriaci ebbero 7 morti e 34 feriti, gli Italiani 2 morti e 19 feriti. Tre mesi dopo, nell’ottobre 1866, venivano svolti gli attesi plebisciti per l’unione al nuovo Regno: Suzzara era finalmente italiana. Il 17 marzo 1861 viene proclamato il “Regno d’Italia”.

Anche i Carabinieri, nella terza guerra d'indipendenza, furono in prima linea nell'assedio dei forti di Motteggiana, Bocca di Ganda, Rocchetta e il Forte Centrale di Mantova.
 

Notizie sull'opera:

Opera facente parte della Testa di Ponte di Borgoforte. Venne costruito a nord del fiume Po. Era una costruzione in muratura semplice; il fossato circondava parzialmente l'opera.

Il presidio del forte era formato da 80 uomini di fanteria (1/2 compagnia), 52 cannonieri e 8 soldati del genio; ufficiale di artiglieria e comandante era il tenente Nowak.