Le Fortificazioni della Lombardia

Cittadella

Mantova

La cittadella di Porto era stata eseguita fra il 1529 e il 1569. Con un tracciato che allude al pentagono e con i secondi fianchi distanti dagli angoli dei fronti circa 1/5 della lunghezza della cortina, la cittadella mantovana induce a ipotizzare che abbia subito nell'ultima parte del suo lunghissimo periodo di costruzione l'influsso di quella paciottesca di Torino. Nel 1661 l'olandese Daniel van den Dyck modifica notevolmente, per rimediare all'erosione delle acque, il tracciato della cittadella di Porto, aumentando l'irregolarità del pentagono con l'arretramento della cortina prospettante sul lago, ma senza rinunciare ai secondi fianchi.

Lo Chasseloup intuisce che nella cittadella le chiuse non funzionano bene, le mezzelune sono troppo piccole e le cortine troppo grandi. I coprifaccia dei bastioni, successivamente eseguiti proprio per attenuare i difetti sopracitati. La sua proposta era quella di innalzare il profilo delle opere esterne, la costruzione di un cavaliere sul bastione centrale, una magazzino alla gola, due tenaglie nei fronti dove l'attacco è più probabile. Propose inoltre l'ampliamento delle chiuse idrauliche di entrata e di uscita dell'acqua dai fossati e la realizzazione di una batteria alla Rotta per impedire che in caso di perdita delle cittadella, il nemico potesse avanzare verso la città attraverso la diga.

Nel 1753, Nicolò Baschiera propose di modificare i bastioni stessi. 

Alla fine del 1806, la cittadella risulta bene armata e in buon stato di difesa.