Francesco di Giorgio Martini

Nato nel 1439 a Siena e morto nel 1502. Propose già nel secolo XVI le caponiere destinate al fiancheggiamento dei fossi. essendo esse parti le parti fiancheggianti caratteristiche del fronte poligonale, furono generalmente molto impiegate nel 1° periodo dell'epoca contemporanea e si ritrovano ancora in tutte le opere di quest'epoca. Il fosso diamante fu indicato chiaramente come completamento delle caponiere da lui proposte.

Nel secolo XV venivano impiegati per la difesa delle brecce dei barili fulminanti, che possono considerarsi come precursori delle granate rotolanti in uso nei secoli seguenti. Dei barili fulminanti ha lasciato disegni il Martini nel codice Magliabechiano VIII di macchine e fortificazioni: e congegni di questo genere vennero messi in opera nel 1537 dagli ingegneri italiani nelle guerre d'Ungheria.

Oltre che per la sua opera di architetto ed ingegnere militare l'artista è noto il Trattato di architettura civile e militare scritto durante la sua permanenza presso la corte del Ducato di Urbino.

In realtà Martini aveva cominciato già durante gli anni senesi uno studio grafico e teorico di macchine ed architetture militari i cui risultati sono raccolti in due manoscritti forse predisposti per la sua presentazione al duca Federico:

A Urbino in un ambiente culturalmente all'avanguardia, dove conobbe probabilmente Leon Battista Alberti, le sue ricerche si ampliarono allo studio dell'antico, delal lingua latina e di Vitruvio. Una frammentaria traduzione del De architectura è conservata nel codice Magliabecchiano n.141 alla Biblioteca Nazionale di Firenze. Un altro manoscritto non autografo, denominato codice Zichy, contiene l'abbozzo di un trattato conformato come rescrittura dell trattato vitruviano.

Il suo "Trattato" fu una ricerca continua, raccolta in vari manoscritti, e in diverse stesure, ma che possiamo schematizzare come formato da due parti:

Elemento pioneristico nel trattato fu l'uso di numerosissimi disegni, realizzati a chiarimento del testo.

Nell'opera di Francesco di Giorgio hanno un grande rilievo le ricerche relative ai principi innovativi dell'arte fortificatoria detta fortificazione alla moderna, della quale è considerato il fondatore insieme coi fratelli Antonio e Giuliano da Sangallo.

Il corpus teorico di Martini è molto vasto e variegato e comprende anche un'"Opera di architettura" dedicata al Duca Alfonso di Calabria. Una copia del suo trattato, che ebbe grande diffusione e vasta rinomanza, fu in possesso di Leonardo da Vinci che lo commentò minuziosamente; tale copia è conservata nella Biblioteca Laurenziana a Firenze.

 

Rocche documentate a cui lavorò il Martini

Rocche illustrate nel trattato.

Rocche attribuite